Torri senza bidoni, i problemi restano

A una settimana dal ritiro dei quaranta cassonetti di residuo, le Torri di Madonna Bianca lunedì pomeriggio hanno affrontato il primo giro di raccolta dei sacchetti Tares da parte di Dolomiti Energia. Il problema dei conferimenti errati, motivo per il quale l'azienda aveva «sequestrato» i bidoni verdi, come prevedibile non è scomparso, ma la situazione è diversa a seconda della posizione dei condomini

di Laura Galassi

A una settimana dal ritiro dei quaranta cassonetti di residuo, le Torri di Madonna Bianca lunedì pomeriggio hanno affrontato il primo giro di raccolta dei sacchetti Tares da parte di Dolomiti Energia. Il problema dei conferimenti errati, motivo per il quale l'azienda aveva «sequestrato» i bidoni verdi, come prevedibile non è scomparso, ma la situazione è diversa a seconda della posizione dei condomini.
Le Torri che si affacciano sulla strada sono ancora ostaggio di chi non sa o non vuole fare la differenziata spinta. Ieri pomeriggio nel condominio 11 su via Conci e al 6 su via Veglia, al posto dei cassonetti c'erano una decina di sacchetti abbandonati. Non si trattava di montagne di rifiuti, ma di sicuro l'immondizia porta una ventata di degrado alla zona.
Andava molto meglio nelle Torri più «nascoste»: ad esempio le isole ecologiche della 1, della 2 e della 3 che danno su via Bettini ieri erano pulite. Questo significa che, almeno in parte, il problema dei conferimenti errati deriva dal «turismo dei rifiuti». «I bidoni visibili attirano quelli che dalla Valsugana scendono a Trento per lavorare. È una brutta abitudine che esiste da tempo», spiegano da Dolomiti Energia.
Di sicuro in condomini da 50 appartamenti ciascuno, inseriti in un complesso di 14 caseggiati, era prevedibile avere qualche difficoltà nel gestire la differenziata spinta. Il sequestro dei cassonetti di residuo da parte di Dolomiti Energia vuole proprio motivare i residenti a conferire in modo corretto, pena il pagamento di spese ulteriori per il ritiro dei sacchetti «pirata».
Il presidente della circoscrizione Oltrefersina,  Emanuele Lombardo , teme però che questo modus operandi dell'azienda trasformi le Torri in un luogo poco vivibile. «Il problema è riuscire a individuare chi sbaglia; è giusto che chi viene beccato con le mani nel sacco venga punito, meno giusto che ci vadano di mezzo gli onesti». Per il presidente occorre puntare ancora di più sull'informazione, incrociando le dita affinché la scomparsa dei cassonetti verdi funzioni da deterrente per i «furbetti della Tares».
Al momento la mancanza dei bidoni non ha causato troppi disagi nelle case Itea di Villazzano e Dolomiti Energia precisa che se i comportamenti dei condomini diventassero virtuosi, i cassonetti verdi in poco tempo potrebbero tornare al loro posto. Viceversa, se il vizietto di non usare i sacchi verdi permanesse, essendo un piazzale privato, l'amministratore del condominio dovrà provvedere a sgomberarlo a pagamento. «Bisogna sempre considerare che le forze dell'ordine sono comunque impegnate a capire chi è l'autore della differenziata sbagliata», ricordano da Dolomiti Energia.
«Non credo che far scomparire i bidoni sia la soluzione giusta per risolvere il problema. Spero solo che entro quest'estate la gente abbia cambiato mentalità, sennò saranno guai», è il commento di Annamaria, residente della Torre 11.

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