Rovereto / Cultura

Chiude la libreria di via Rialto: è stata per anni un riferimento in città

A fine settembre si abbasseranno le serrande nel locale avviato vent'anni fa da Giorgio Boninsegna: nel cuore del centro storico, il libraio per due decenni ha animato un luogo di incontri e scambi di idee molto apprezzato e grequentato

ROVERETO. Esistono negozi che non sono solo negozi, sono luoghi di incontro, cultura, socialità. A Rovereto la libreria di Giorgio Boninsegna, nel cuore del centro storico in via Rialto, è stata per anni un luogo della vita della città e dei suoi ospiti. Ora chiude. A fine settembre Giorgio abbasserà la serranda. Sarà un dispiacere per molti, moltissimi roveretani e non solo. La sua libreria, aperta anche di domenica, la seggiolina posta fuori dalla porta, lui seduto che legge il giornale circondato dalle cariatidi di Depero, è un quadro che la città perde di sé. Per anni passando abbiamo letto e adottato come un mantra il nome scelto da Giorgio: «I libri ed io siamo qui», un foglio A4 scritto a mano, che racconta molto del sentimento di questo inusuale libraio per i suoi libri.

Giorgio non ha mai abbandonato quella scritta, l'ha invece coltivata con cura, ne ha fatto anche una maglietta. Sembra poca cosa, ma non è, quella scritta racconta una storia di affetto e una voglia di rifiutare la formalità e essere piuttosto un amico con cui dialogare di libri, di belle parole scritte e di autori e poi rimanda anche a un cammino di resistenza perché la vita dei librai indipendenti non è per nulla facile, perfetta però per Giorgio che si è sempre trovato a combattere contro i mulini a vento e essere 10 anni avanti a tutti. La città lo aveva conosciuto come esperto di moda (aveva studiato alla scuola milanese per scenografi e costumisti e aperto un negozio in via Mercerie), poi finalmente si è dedicato al suo vero amore: i libri. Una passione innata e pure compresa dai suoi genitori. Giorgio racconta che quando era bambino (abitava a Marco) e chiedeva di poter acquistare un libro non riceveva mai un rifiuto.

Nel 2002 inaugura la sua prima libreria a palazzo Cosmi in via Rialto e dopo un breve trasferimento al numero 47 di via Rialto per anni lo abbiamo trovato in piazza San Marco e poi nel bel negozio con le cariatide di Depero.Da lui tanta saggistica, pochi best seller, molti innamoramenti di autori sudamericani e della Mitteleuropa, tanti italiani, pochi francesi. Giorgio ha sempre scelto i libri uno per uno, seguendo lo stimolo di una curiosità o ritrovando un ricordo, o ancora leggendo parole che toccano le corde delle emozioni. Sì, la sua si potrebbe definire una libreria di nicchia, ma anche luogo di socialità. Come non ricordare l'imponente coda di persone lungo tutta via Rialto quando invitò Giorgio Faletti. E poi Paolo Nori, oppure la famosa prima viola della Scala di Milano... l'elenco è davvero lungo. E i concerti, le piccole mostre ma soprattutto il rapporto esclusivo con il cliente. Mai però «cliente» in senso commerciale ma persona con cui dialogare, scambiarsi pareri, parlare di letteratura, consigliare nuovi autori.

Il senso vero di un incontro. Mi ha raccontato un'amica venuta dalla Spagna che si sentiva un po' persa a Rovereto, poi ha incontrato Giorgio e la sua libreria e quel luogo è diventato il suo rifugio, quello che le ha permesso di conoscere e sentirsi accolta dalla città.

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