Vallarsa / Il fatto

Sequestrati 300 chili di carne e pesce: diretti in Romania su un furgone non refrigerato

La scoperta durante un controllo della polizia locale: gli alimenti erano contenuti in semplici scatole di polistirolo. Parte degli alimenti sequestrati e, naturalmente, portati subito in un luogo più adatto alla loro conservazione verranno devoluti al canile di Rovereto

di Luisa Pizzini

VALLARSA. Se non ci fosse stato quel posto di blocco della polizia locale a Raossi, giovedì mattina, quel camion avrebbe attraversato indisturbato la Vallarsa diretto in Romania. Era destinata lì infatti la merce che trasportava sul rimorchio coperto soltanto da un telone: computer, prodotti di vario tipo ma soprattutto quindici casse di surgelati e altri alimenti.

Carne e pesce partiti dall'Alto Garda dentro semplici contenitori in polistirolo.

Ancora freschi dopo aver percorso qualche decina di chilometri, ma come sarebbe arrivato a destinazione quel cibo dopo millecinquecento chilometri di strada con una temperatura che di giorno supera costantemente i trenta gradi?Fortunatamente quel viaggio si è interrotto prima. Si è fermato in Vallarsa dopo l'attento controllo che il vigile del Comune di Vallarsa, in stretta collaborazione con il comando di polizia locale di Rovereto e della valli del Leno, ha condotto insieme ad un veterinario dell'Apss. Questa è la prassi quando vanno verificate le condizioni del cibo trasportato in mancanza delle condizioni previste dalle norme vigenti.

Ma facciamo un passo indietro a quando il furgone telonato si è trovato davanti la paletta del vigile appostato a lato della strada nel mezzo della Vallarsa.

L'obiettivo di questi controlli è quello di fermare quei mezzi pesanti che non possono percorrere la strada provinciale 46 del Pasubio: vige infatti il divieto di transito ai mezzi pesanti introdotto da un'ordinanza provinciale negli anni Novanta.Il furgone in questione, in realtà, era in regola da questo punto di vista perché considerato "leggero" ma l'agente che lo ha fermato ha completato il controllo salendo sul rimorchio per verificare la merce. A quel punto ha notato alcune casse di polistirolo in mezzo al resto e, appoggiando la mano, ha constatato che erano fredde.

A quel punto gli è balenata l'idea che lì dentro ci fosse cibo fresco, nonostante il rimorchio non fosse adeguatamente refrigerato. L'autista ha quindi tentato di deviare l'attenzione dell'agente quando questo ha chiesto la bolla di trasporto e ha visto che erano indicati anche "frutti di mare surgelati" tra i prodotti del carico.

«Quelli li ha caricati il mio collega con cella frigo, non sono qui» si è affrettato ad obiettare l'autista. Il vigile però non si è accontentato della sua spiegazione e ha così scoperto, aprendo gli scatoloni, pesce e carne surgelata trasportata dentro quindici casse di polistirolo.

A quel punto il controllo si è fatto più approfondito: a Raossi è arrivato anche il veterinario dell'Apss che, assieme al vigile, ha trovato un ulteriore contenitore di cibo occultato tra il carico oltre ai quindici cartoni dichiarati sui documenti di trasporto. C'erano anche quattro o cinque scatole di formaggi senza nemmeno la protezione del polistirolo.

La destinazione indicata è rumena, anche se non è chiaro dove sarebbe finiti.

Dopo l'accurato controllo è scattata la sanzione: mille euro di multa per trasporto non in regime Atp (Accord Transport Perissable ossia con furgoni frigoriferi refrigerati a temperatura controllata di alimenti deperibili destinati all'alimentazione umana). In sostanza il veicolo è stato considerato non idoneo e sono stati sequestrati 300 chilogrammi di alimentari, per un valore di circa 3 mila euro. Parte degli alimenti sequestrati e, naturalmente, portati subito in un luogo più adatto alla loro conservazione verranno devoluti al canile di Rovereto.

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