La Fondazione Caritro apre gli archivi: a Rovereto una mostra sulla sua storia

Dalle lettere di aiuto alla richiesta di contributi di Fortunato Depero

Dalle Casse di risparmio di Trento e Rovereto alla Fondazione Caritro: nelle sale di palazzo del Bene a Rovereto fino al 4 novembre è possibile visitare un percorso espositivo che ha l’ambizione di mettere in luce le origini della Fondazione, andando a scoprire l’impegno profuso dalla Cassa di risparmio nei confronti della collettività e del territorio fin dalla sua nascita. Attraverso i documenti del Fondo Carit, Cariro e Caritro è stata ricostruita la storia filantropica delle due Casse di Risparmio di Trento e Rovereto, per scoprire un racconto che non è solo economico e finanziario, ma anche culturale, sociale, politico. Lo testimoniano lettere scritte a mano perfino da alcuni bambini per chiedere aiuto in tempi in cui la povertà era dilagante.

Il filo conduttore del percorso espositivo sono dunque le erogazioni non gli investimenti, i bisogni delle persone non gli interessi dei loro libretti al risparmio. Il punto di vista sono le scelte filantropiche delle due Casse e le storie di chi da esse ha ricevuto aiuto. Per fare ricerca, costruire scuole e chiese, organizzare manifestazioni sportive e artistiche, coltivare la terra e sistemare rifugi. Nello specifico le sezioni in cui si è concentrata la ricerca sono: la scuola, le grandi opere, lo sport, la cultura, la ricerca, la piccola beneficenza. In queste prime forme di intervento è possibile riconoscere le radici e i valori della Fondazione Caritro e dei suoi quattro attuali ambiti d’intervento: la ricerca, l’istruzione, la cultura, il volontariato. Una «chicca» tutta roveretana, ad esempio, riguarda la richiesta di contributi avanzata addirittura da Fortunato Depero.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 e l'ingresso è gratuito e permette anche di visitare lo storico palazzo.

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