Rovereto: i rifiuti domestici finiscono nei cestini

di Nicola Guarnieri

Città sporca, rifiuti in giro, sporcaccioni non puniti? A Rovereto questo è tutto vero. Ma le accuse al Comune di ignorare il problema vengono rimandate al mittente da palazzo Pretorio. Che punta piuttosto il dito sull’incremento di incivili tra i roveretani che sfruttano i cestini per gettare il residuo ed evitare così di acquistare i sacchi verdi della Tares.

Non «turismo dell’immondizia»: è degrado tutto «interno», con gli stessi residenti che infilano la spazzatura non differenziata in anonimi sacchi neri (ma usano sovente anche quelli azzurri del multimateriale) e la lasciano lungo le strade. E questo è uno dei problemi. Il secondo è la raccolta fatta male o in modo svogliato. E qui l’assessore all’ambiente Carlo Plotegher ha deciso di intervenire.

«Ho chiesto e ribadito agli uffici comunali la necessità di fare subito una riunione perché bisogna rivedere il sistema di raccolta e lo svuotamento dei cestini. Ad oggi, comunque, abbiamo già mandato diverse contestazioni anche pesanti a molte ditte incaricate del servizio. E questo dopo aver ultimato la mappatura degli spazi controllando il lavoro degli assegnatari che non hanno operato in modo corretto. Ci tengo a ribadire che il tema dei rifiuti lo abbiamo molto a cuore come amministrazione».

Uno dei primi interventi, manco a dirlo, è stato proprio aumentare il numero di cestini come richiesto dai cittadini. «Già, ma qualcosa è cambiato perché è aumentato drasticamente il modo di usarli impropriamente con sempre più gente che mette dentro i rifiuti di casa. Chi raccoglie l’immondizia lo vede: non c’è la carta della caramella o il piccolo rifiuto che uno ha in mano quando gira per strada, ma spesso e volentieri viene scartato il secco familiare. Per questo stiamo predisponendo di incrementare i controlli nelle zone dove si fa turismo della spazzatura e appunto dove ci sono i cestini, alle fermate dell’autobus e ai giardini».

Plotegher, insomma, la mette giù dura: «Certo, perché come amministrazione ci siamo spesi tantissimo: abbiamo migliorato la logistica del centro storico per evitare la presenza di mastelli, migliorato la raccolta differenziata contattando chi la sbagliava, organizzato il ritiro anche nei festivi, tenuto aperto il Crm il sabato con orario continuato fino alle 18. E poi cinquemila utenze su 17 mila della città possono beneficiare del sacco più piccolo: 16 sacchi del residuo da 15 litri anziché 8 da 30 per non avere disagi in casa. Insomma, massimo impegno per andare incontro ai rifiuti e tutto questo senza modificare la tariffa che è rimasta uguale a fronte di un servizio migliore e più puntuale».

E i cestini? «È evidente che bisogna trovare ogni modo per sensibilizzare e aumentare il controllo. Ma anche puntare a un miglioramento della parte logistica delle ditte li svuotano. Infatti ho fatto pressing pesanti sugli uffici per verificare la possibilità di spostare le risorse destinate alle ditte-cooperative che non fanno bene il loro lavoro a chi lo fa bene. Spero di risolvere il problema nel giro di qualche settimana combattendo gli incivili e chi opera male».

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