Il tribunale scagiona Carollo

È raro che un sindaco quereli un cittadino. Ma nella città delle beghe, Rovereto, capita anche questo. Il primo cittadino Francesco Valduga ha denunciato Agostino Carollo per diffamazione chiedendo al tribunale di tutelare il buon nome dell’urbe lagarina. E forse è stato spinto anche da una sorta di vendetta visto che Carollo, dieci anni prima, aveva querelato, sempre per diffamazione, il padre del sindaco Guglielmo Valduga. All’epoca la tenzone finì con l’archiaviazione e adesso, dopo un anno di indagini da parte della procura, anche la seconda vertenza ha subito la medesima sorte. Il gip Riccardo Dies, infatti, ha accolto la richiesta del pm Fabrizio De Angelis e ha archiviato il procedimento perché «la notizia di reato è infondata e gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio».

Insomma, Carollo non ha diffamato Valduga e, di conseguenza, nemmeno la città di Rovereto. Il Comune, alla fine del 2016, querelò l’artista per quanto asserito attraverso video, social network e mail in merito al Natale dei Popoli. Carollo aveva parlato di presunti «giochetti» tra palazzo Pretorio e Consorzio Rovereto InCentro. Troppo per non mettere una sordina. Come nel caso del concerto «Ago Carollo & Friends», propagandato con locandina ufficiale per il 7 dicembre nella piazza del Mart e mai autorizzato. «Di fronte all’azione diffamatoria intrapresa attraverso i propri profili Fb e sotto alias a lui riconducibili (Trentino Mafia, Fuoribanda e altro) nonché attraverso mail intimidatorie, - comunicò allora il Comune - l’amministrazione ha sporto querela configurando un danno d’immagine». Che per procura e tribunale, però, non c’è stato.

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