Inquilina contro il coro: «Fracassoni»

di Nicola Guarnieri

Il coro Bianche Zime - una delle eccellenze culturali, musicali e sociali di Rovereto e della Vallagarina - non ci sta a passare per «fracassone» e disturbatore della quiete. L’accusa lanciata senza mezzi termini da Milena Ben (che abita nel palazzo di via della Terra dove ha sede l’associazione) è dunque rimandata al mittente. In verità, i coristi non volevano rispondere a chi, in quel condominio di proprietà dell’Itea, da anni ha messo in atto una guerra personale contro i coristi e le loro prove serali. Ma gli attriti e le continue pretese di chi protesta hanno convinto il Bianche Zime a farsi sentire per non passare, prima di tutto, per maleducati.

«Prima cosa, come presidente e rappresentante del coro, - spiega Gianni Potrich - prendo la distanze dai commenti e dai giudizi espressi sui coristi e su me medesimo perché non meritano attenzione».

Il coro, però, in quella casa c’è dal 1992, dieci prima dell’arrivo di Milena Ben. «All’epoca siamo passati da Dopolavoro ferroviario ad associazione musicale. Un passaggio notevole che implicava una progettazione musicale ed un utilizzo della locazione come sede culturale che promuovesse cultura. Di fatto si sono susseguite nel tempo mostre pittoriche, presentazioni di libri, concerti che avvalorarono il percorso e la centralità urbana della sede».

Insomma, in via della Terra, pieno centro storico, il Bianche Zime c’è da un quarto di secolo e la convivenza è sempre stata ottima. E infatti Potrich sottolinea che sono stati «venticinque anni dove il coro si è distinto per ospitalità, organizzazione di eventi, sensibilità rivolta anche ai condomini del palazzo. Molte volte i coristi si sono adoperati per la sede e per la convivialità, avendo sensibilità e vicinanza nei confronti delle persone e delle cose».

L’accusa di disturbare gli inquilini pare non reggere affatto. «Abbiamo rispettato orari, ci siamo messi a disposizione della casa anche nelle parti comuni, consapevoli che potesse essere il luogo dell’incontro e della condivisione. E come spesso accade cambiano le sensibilità, si cercano in maniera ossessiva i mali della società e la convivenza in questo modo viene meno perché prevalgono giudizi sommari, egoismi personali e l’integrazione comunitaria viene a poco a poco a sparire».
Le prove, però, a qualcuno danno fastidio. «Ci si giudica per i due appuntamenti serali di prove di un’ora e mezza ciascuna dove il corista, autotassandosi per pagare la retta, si autoriduce la passione per venire incontro alle istanze di richiesta di silenzio. Non vi sembra surreale che il coro canti tutti i giorni fino alla mezzanotte? Non vi sembra quanto meno poco decoroso parlare di poco rispetto dei coristi degli orari?».

Insomma, il presidente del Bianche Zime rimanda al mittente gli attacchi e, per far toccare con mano ai miscredenti l’attività dell’associazione e il rispetto delle regole, invita tutti nella sede di via della Terra. «Veniteci a trovare in tanti e vedrete che il coro ha avuto sempre nella sua storia quella dignità valoriale che sa stare al suo posto sempre, dalla sede al suo compito comunitario di esserne parte integrante e vive realtà. La frequentazione cambierà prospettiva e ci dirà che abbiamo il dovere di adoperarci per gli altri, nell’educazione al canto e alla sensibilità. Di questo il coro ha fatto storia essendo stato in Vallagarina fucina di cantori e di nuove corali».

Proprio la sede nel cuore dell’urbe è diventata in 25 anni luogo di incontro, confronto, scambio, amicizia. E pure di eventi benefici con raccolta di fondi, tanto per citarne due, a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto. «Si è cercato di farne sempre un punto di riferimento culturale. Al suo interno si sono tollerati ammassi di mobilia, cose di vario genere messe qua e là nel cortile, nella tolleranza comune. Anche un albero di Natale curato negli anni scorsi non andava bene».

Insomma, altro che disturbo, il Bianche Zime è uno dei simboli del volontariato lagarino e ha sempre cercato di unire piuttosto che dividere. «Difendiamo l’associazionismo - chiosa infatti il presidente - tuteliamo il coro Bianche Zime e tutte le associazioni di volontariato che operano sul territorio con l’intenzionalità di costruire, giorno dopo giorno, una comunità migliore».

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