Allarme in città: attenti ai ladri di marmitte

di Luisa Pizzini

Automobilisti fate attenzione: i ladri di marmitte sono tornati in città. Agiscono di notte prendendo di mira le vetture, precedentemente selezionate, ed in pochissimi minuti sono in grado di asportare il pezzo che interessa loro per poi fuggire indisturbati, lasciando al proprietario del mezzo l’amara sorpresa. È già accaduto tre volte nell’ultima settimana. Da Lizzana a Sant’Ilario tre automobilisti si sono ritrovati al mattino con il pezzo, fondamentale per poter circolare sulle strade, mancante. Ma i casi potrebbero essere anche di più.

«Sono i furti dei poveri questi» commenta Andrea Spagnolli, meccanico roveretano che, essendo del mestiere, riesce a dare anche una spiegazione a quanto sta accadendo. «Non succedeva da un po’, ma rubare le marmitte delle auto lasciate in strada è un chiaro segnale della crisi che stanno vivendo certe famiglie», aggiunge. Del resto la spesa per sostituire questo pezzo non è irrisoria: «Varia dai 600 ai 1.500 euro - spiega Spagnolli - e non è facile da trovare nemmeno nei centri di recupero, perché ormai sono poche le macchine che finiscono lì».

Rubare la marmitta quindi diventa la soluzione, ad esempio, per chi non ha passato la revisione del proprio mezzo proprio per il malfunzionamento del filtro anti particolato e catalizzatore, in gergo il Fap, il dispositivo che consente di abbattere le emissioni. «Bastano un paio di minuti per procurarsene uno - continua il meccanico -: è sufficiente utilizzare un piccolo cric per sollegare leggermente l’auto e con un tagliatubi, attrezzo usato anche dagli idraulici, si stacca il pezzo. Con una spesa di poco meno di 50 euro, che equivale al costo degli attrezzi, si risparmiano all’incirca mille euro». Per sostituire il pezzo malfunzionante con quello recuperato, poi, basta una semplice saldatura che è in grado di fare più o meno chiunque abbia un po’ di dimestichezza con questi lavori.

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Proprio questo aspetto potrebbe essere un elemento utile per andare a smascherare gli autori di questi odiosi furti: la saldatura sospetta del filtro anti particolato dovrebbe suonare come un campanello d’allarme per chi effettua le revisioni. Così come per le forze dell’ordine non dovrebbe risultare difficile incrociare i dati dei furti di marmitte con quelli dei titolari delle auto che vengono «bocciate» alla revisione.

Ovviamente non tutte le marmitte disponibili sulla strada vanno bene: per poter recuperare il pezzo utile al loro scopo, i malintenzionati devono andare a cercare lo stesso modello d’auto. Molto probabilmente, quindi, le adocchiano e poi puntano a rubare la marmitta da quelle vetture che restano in strada anche di notte, magari in posti meno in vista dove poter entrare in azione con la complicità del buio e lontani da occhi indiscreti. A quel punto loro hanno ottenuto lo scopo, mentre il malcapitato di turno si trova a dover sborsare dai 600 ai 1.500 euro, quando soltanto la sera prima aveva una marmitta funzionante.

È successo per ben tre volte nell’ultima settimana e non accadeva da tempo in città. Ma è probabile che si siano verificati altri casi, perché nella maggior parte dei casi chi subisce questo tipo di furti non sporge denuncia. Risulta difficile infatti risalire al filtro anti particolato, perché anche se la marmitta ha un suo codice identificativo, il pezzo in questione non lo ha quindi è un po’ come cercare un ago in un pagliaio.

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