Lavori sulla bretellina, code a Sant'Ilario

Tre giorni di disagi a Rovereto

Il disagio durerà pochi giorni, tanto quanto i lavori che sono iniziati ieri mattina sulla bretellina che collega lo stadio Quercia con il casello autostradale di Rovereto Nord. Giusto il tempo necessario agli operai per mettere in sicurezza il giunto di dilatazione nel tratto del sovrappasso ferroviario. Ma è bastato questo piccolo cambio di programma, ieri, per creare una serie di effetti sulla viabilità cittadina. Per poter lavorare sul «serpentone», infatti, l’Ufficio viabilità del Comune di Rovereto ha studiato una soluzione alternativa: la bretella può essere percorsa da nord verso sud, mentre chi dalla città vuole raggiungere la destra Adige viene «deviato» a Sant’Ilario da dove può imboccare la «vecchia» strada che porta direttamente al ponte. Questo cambio però ha aumentato il traffico attorno alla rotatoria di Sant’Ilario e provocato code e rallentamenti sia per chi proveniva da Volano che per chi arrivava dalla città.

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Il ragionamento è ancora una volta questo: basta spostare una deviazione per creare problemi alla viabilità cittadina? Inevitabile, rispondono dal Comune. «Per chi arriva in città dalla destra Adige non è cambiato nulla, il traffico è scorrevole» spiega l’ingegner Andrea Larcher, dirigente del Servizio tecnico e del territorio. «Al contrario chi deve recarsi in destra Adige deve arrivare a Sant’Ilario e chiaramente questo flusso genera problemi». Il perché è essenzialmente una questione di numeri, secondo Larcher: «Bisogna tener presente che c’è un traffico notevole sulla bretellina, che nelle ore di punta arriva a mille veicoli all’ora. Allo stesso modo è trafficato Sant’Ilario, dove passano 2 mila veicoli per senso di marcia ogni ora. Deviare 500 veicoli quindi comporta inevitabilmente qualche coda». Ma come assicura l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Graziola dovrebbe essere questione di tre giorni al massimo. «C’è stata la rottura di un giunto di dilatazione sul viadotto - precisa -: si tratta di una sorta di rotaie (ce ne sono 7 in quel tratto) che permette l’elasticità del solaio in calcestruzzo del ponte, a seconda delle condizioni climatiche a cui è sottoposto. Andava sostituito».

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