Ragazzino si ritrova solo con tre ladri in casa A 15 anni minacciato con una cacciavite

A 15 anni minacciato con una cacciavite

di Luisa Pizzini

Sorpreso in casa sua da tre ladri che hanno fatto irruzione da una finestra e l’hanno minacciato con un cacciavite mentre mettevano sotto sopra l’appartamento e lo danneggiavano senza scrupoli in cerca di soldi e gioielli. È stata una mezzora di vera paura quella che ha vissuto un ragazzo di soli 15 anni giovedì mattina nella sua casa di Sant’Ilario. Un incubo dal quale ha potuto risvegliarsi grazie al sistema d’allarme dell’abitazione che ha messo in fuga i malintenzionati, ma che sarà davvero difficile da dimenticare.

Tutto per un pugno di banconote, qualche centinaio di euro e delle monetine che lo stesso ragazzo aveva consegnato ai ladri sperando che bastassero a farli andare via. I tre invece hanno iniziato a rovistare in tutta la casa e, non trovando altro denaro o preziosi, hanno preso a picconate alcuni locali provocando non pochi danni.

Erano le 9.30 di giovedì. Lo sfortunato protagonista di questa storia si era appena svegliato quando dalla finestra di casa hanno fatto irruzione tre uomini. Se li è trovati davanti, a volto scoperto.  «Io ero uscito di casa poco dopo le 7.30 per andare al lavoro -  racconta il padre - e mio figlio era solo in casa. Quando lo hanno visto l’hanno minacciato con il cacciavite, che poi era l’unica cosa che avevano con sè». Un particolare, questo, che lascia intendere che ad agire non sia stata una banda organizzata, ma tre persone disposte a tutto pur di racimolare qualcosa di valore.

«Mio figlio ha dato loro quei pochi soldi che aveva da parte, qualche centinaio di euro in tutto, ma i tre non si sono accontentati», continua il genitore che in quei momenti si trovava al lavoro, ignaro di ciò che stava accadendo a casa. «A quel punto hanno cominciato a rovistare ovunque, minacciandolo con il cacciavite. Hanno messo sotto sopra tutta la casa e poi, determinati a trovare la cassetta di sicurezza, si sono procurati un piccone dal giardino ed hanno iniziato a devastare un locale. Quando poi l’hanno traovata non sono comunque riusciti ad aprirla e mio figlio non conosceva la combinazione. In cucina sembrava che avessero fatto esplodere una bomba visto i danni che sono riusciti a fare». A furia di picconate, però, hanno colpito uno dei sensori del sistema d’allarme che si è messo a suonare e li ha messi finalmente in fuga.

Così il ragazzo ha potuto chiamare il padre, che è corso a casa.

«Noi viviamo in una casa singola nella zona di Sant’Ilario, un po’ isolata rispetto alle altre case. Avrebbero potuto andare avanti tutta la mattina senza che nessuno se ne accorgesse ma non credo che siano andati a colpo sicuro anche se non ho sentito di altri colpi ultimamente nella nostra zona. Per fortuna mio figlio è rimasto tranquillo e non potendo far altro ha aspettato che si stancassero di cercare. Erano a volto scoperto, con l’accento straniero ma parlavano bene l’italiano».

Il fatto è stato denunciato alla polizia, che ora indagherà su quanto accaduto per cercare i responsabili. Alcuni elementi da cui partire ci sono: oltre alla loro descrizione anche il fatto che non si fossero portati attrezzi e che non abbiano preso né il tablet né altri oggetti di valore.

«Certo che non siamo più al sicuro», commenta sconsolato il padrone di casa. «Fino a poco tempo fa non chiudevamo nemmeno la porta di casa o l’automobile e potevamo star tranquilli. Il sistema d’allarme lo avevamo installato per scrupolo, lo inserivamo quando andavamo via per le vacanze ma ora non è più così. Di sicuro però non era un furto mirato, tant’è vero che non hanno trovato quasi niente di ciò che gli interessava».

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