Giubileo, Rovereto apre due Porte della misericordia

Don Sergio Nicolli: «E' l'occasione per superare la mentalità chiusa»

di Luisa Pizzini

Anche i decanati di Rovereto e di Villa Lagarina domani apriranno la «Porta della misericordia». Stiamo parlando di una speciale porta santa che, in occasione dell’anno giubilare, papa Francesco ha chiesto di aprire in ogni diocesi «permettendo ai fedeli di ogni parte del mondo di sperimentare appieno la Misericordia del Padre». Per la precisione le «Porte della misericordia» in città saranno due e verranno aperte domenica 10 gennaio con un rito presieduto dal decano, don Sergio Nicolli, e concelebrato da tutti i sacerdoti dei due decanati. Si tratta del portale principale della chiesa di Santa Maria, nell’omonimo rione, e della porta d’ingresso al santurio della Madonna del Monte, sulla collina della città. Due luoghi simbolici, scelti assieme a tutti i sacerdoti, in quanto templi sacri dedicati alla Madonna.

L’appuntamento è alle 14.30 nella chiesa di Santa Maria dove è prevista una liturgia. «Qui i fedeli potranno entrare dalle porte lateriali - precisa don Sergio Nicolli - perché abbiamo pensato di aprire la Porta della misericordia non verso l’interno, ma da dentro la chiesa verso l’esterno. Il gesto è simbolico: in chiesa infatti si ascolta la parola e si fa esperienza della misericordia di Dio, ma poi da cristiani sentiamo il bisogno di uscire a testimoniare quello che abbiamo ascoltato». L’atto di uscire, di portare nella quotidianità di ognuno un segno concreto del proprio credo, è rappresentato dal pellegrinaggio che, dopo aver carcato la soglia della porta della misericordia, in questo caso porterà al santuario della Madonna del Monte. «In quella piccola chiesa apriremo la porta ma varcheremo simbolicamente la soglia, perché non riusciremo altrimenti a far entrare tutti quanti», aggiunge il decano.

L’invito a partecipare al rito di domani è stato esteso anche al decanato di Villa Lagarina ed è diventata l’occasione per unire le forze delle due realtà. Coinvolgendo, ad esempio, anche i ragazzi che animeranno al liturgia con una «formazione corale giovanile». «È l’impronta che vogliamo dare a questo evento sul nostro territorio» spiega don Sergio Nicolli. «Il canto dei ragazzi e il suono delle loro chitarre caratterizzerà il rito e sottolineerà la partecipazione dei giovani e della famiglie, ai quali ci siamo voluti rivolgere in modo particolare».
Nel pieghevole che illustra le iniziative del Giubileo straordinario della misericordia vengono offerti alcuni spunti per «le opere di misericordia corporale e spirituale». Scorrendole torna più volte il tema dell’accoglienza, così attuale anche alle nostre latitudini. «Quest’anno il tema dell’accoglienza si fa più concreto e anche questa sarà l’occasione per superare la mentalità chiusa nei confronti degli stranieri, quasi a volersi difendere. Non sono pericolosi, sanno che ad ogni minimo sgarro vengono mandati via».

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