La guerra della Lega sul maiale da rimuovere

Polemiche a Rovereto per un gioco dell'asilo Rione nord. Il Carroccio: «Via per le proteste dei musulmani». Il Comune: «No, è pericoloso»

di Paolo Liserre

«Rimuovere il maialino dal giardino della scuola materna è inaccettabile». Bisogna ammettere che il leader trentino della Lega Nord Maurizio Fugatti non era molto credibile ieri pomeriggio, a Rovereto, mentre affermava questo concetto abbracciato al pupazzo di Peppa Pig, la famosa maialina dei cartoni animati. Eppure di questo stava parlando: lui ed i suoi seguaci si erano dati appuntamento sul marciapiede antistante l’asilo Rione nord di via Saibanti per difendere il maialino «imprigionato» tra le panchine nel cortile interno alla struttura, che rischia di venire rimosso o sostituito. Altro non è che un gioco per bambini, un grosso maiale di plastica che permette ai più piccoli di dondolare avanti e indietro tenendosi stretti alle orecchie. Venerdì mattina le maestre hanno contattato gli uffici comunali che gestiscono gli arredi nelle materne ed hanno chiesto che il gioco venga tolto o sostituito perché considerato inadatto sul piano della sicurezza, soprattutto per i più piccoli che frequentano la scuola dell’infanzia.
 
Ma per la Lega Nord la questione non si esaurisce qui: «La richiesta - sosteneva ieri la presidente del consiglio comunale di Rovereto, Mara Dolzocchio brandendo un maialino giocattolo - è arrivata da alcune famiglie musulmane i cui figli frequentano la struttura. Ecco perchè qualcuno dei responsabili all’interno della scuola ha chiesto agli uffici comunali di togliere il maialino e loro hanno disposto che venga fatto subito». E questo per gli esponenti del Carroccio «è gravissimo, perché una cosa del genere incide sulla nostra cultura». Annunciano una mozione: «Sindaco e giunta devono prendere una posizione chiara in merito».
 
La questione - sempre secondo quanto sostengono i leghisti - sarebbe legata al fatto che nelle credenze musulmane il maiale è un animale impuro. «Ma l’integrazione non è certo piegarsi alle richieste dei musulmani» commentava Maurizio Bisoffi, segretario della sezione locale. Lui aveva portato il libro dei «Tre porcellini» da mostrare in difesa del maialino «condannato». L’assessore all’istruzione Cristina Azzolini ieri ha ricostruito l’accaduto, negando che sia arrivata una richiesta da parte dei genitori di rimuovere il gioco. «Il maialino si trovava all’asilo nido “La cocinella” ma era troppo grosso e voluminoso - racconta l’assessore -. Allora, come spesso si fa, è stato portato da una scuola all’altra, e l’ufficio aveva dato ordine agli uomini del Comune di andare a toglierlo e metterlo in una scuola dell’infanzia (quella del Rione nord, ndr)».
 
Quando le maestre se ne sono accorte avrebbero deciso di contattare gli uffici comunali per chiedere di rimuovere il gioco, considerato inadatto perché troppo grosso e potenzialmente pericoloso. «Una maestra dell’asilo ha chiamato in ufficio per farlo togliere - continua Azzolini - perchè tra i bambini dell’infanzia ci sono bimbi troppo piccoli per usarlo. E poi, avrebbero aggiunto in seconda battuta, “ci sono anche dei bambini mussulmani”. E basta. Ma questo non è il motivo per cui il gioco verrà tolto lunedì. Semplicemente lo consideriamo inadatto». Questa spiegazione però non convince la Lega, che rilancia: «Se non è sicuro, venga sostituito. Ma con un altro maiale», aggiunge Fugatti.
 
Filippo Degasperi e Paolo Vergnano del Movimento 5 stelle cavalcano la protesta e presenteranno due interrogazioni: «Non si entra qui nel merito del significato religioso, ma sul significato che questa vicenda ha per quella che è la convivenza tra persone civili, laddove un individuo o gruppo non può pretendere di imporre la propria sensibilità ad altri». L’altra interrogazione è di Claudio Civettini della Civica trentina: «Il bene e il male non è rappresentato dagli animali, ma dal comportamento delle persone». 

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