Ecco i 14 folli ostacoli della StrongmanRun 2015

Ci siamo quasi. Sabato la Strongman Run approda per il quarto anno consecutivo a Rovereto. E sarà battaglia tra gli scatenati runners, pronti a tutto pur di portare a termine il percorso

di Tommaso Gasperotti

Ci siamo quasi. Sabato la Strongman Run approda per il quarto anno consecutivo a Rovereto. E sarà battaglia tra gli scatenati runners, pronti a tutto pur di portare a termine il percorso.

Si correrà per 9,7 chilometri, ripetuti due volte, con 14 ostacoli da superare. Il percorso, quasi identico a quello dell’anno scorso, non presenta grandi novità ma saranno gli ostacoli, uno in più rispetto al passato, a dare originalità all’edizione 2015. Quindici container, 200 balle di fieno, 9mila copertoni, 500 metri di corde elastiche, 3 reti grandi da carico e uno scivolo incredibile. A sfinire i concorrenti (ieri erano oltre 3.900 gli iscritti, ma c’è tempo fino a sabato mattina per iscriversi), ci penseranno alte montagne di sabbia, una vasca di schiuma, una salita piena di tornanti, nonché il tradizionale guado del Leno. Il «villaggio Strong» sarà allestito in piazzale Follone a partire da venerdì. A pochi metri la partenza: via Dante accoglierà i pazzi corridori che sabato alle 14 in punto affronteranno la gara. Svelati ieri i nomi dei 14 ostacoli, molti dei quali inediti, e le difficoltà di ciascuno.

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Aumentato anche il livello di sicurezza. «Alcuni ostacoli, in primo luogo quelli verticali che in certi casi avevano destato qualche preoccupazione, sono stati riprogettati per garantire la massima sicurezza dei partecipanti - afferma l’assessore allo Sport Mario Bortot -. Abbiamo investito 10 mila euro per migliorarne la stabilità e anche l’estetica».

ECCO I 14 OSTACOLI

  1. Sportweek Pyramids (via Zeni, ingresso Tecnofin). Una serie di piramidi di legno da valicare. Quattro file di cavalletti larghe dodici metri e distanziate dieci metri l’una dall’altra.
  2. Sand Bump (area Trentino Sviluppo). Letteralmente «urto di sabbia», il secondo ostacolo è un’impressionante montagna di terra. I  runners dovranno, aiutandosi l’un con l’altro, arrampicarsi in cima ad un cumulo scosceso di materiale terroso.
  3. La Trentina Liquidizer e Brooks Adrenaline (prato Trentino Sviluppo). Poco più avanti, ad attendere i concorrenti, ci sarà una prova inedita: uno scivolo gigantesco lungo 30 metri, fatto di terra e acqua. Neanche l’atterraggio sarà soft: al termine della lunga rampa i concorrenti dovranno tuffarsi in una vasca di dodici metri.
  4. Subito dopo attraverseranno un altro profondo invaso, questa volta colmo di fango.
  5. Flex Trap (via Manzoni). Una vera e propria trappola elastica. Il quinto ostacolo è un groviglio di corde attraverso le quali i corridori dovranno divincolarsi. Le ringhiere gialle già presenti sosterranno l’impalcatura del nuovo ostacolo.
  6. Tricky Wheels (via Parteli). Quattro file orizzontali di copertoni, avvolte attorno a un tronco, saranno assemblate di fronte alla concessionaria Dorigoni. I partecipanti dovranno scavalcarle senza cadere.
  7. Alfa Bravo Charlie (piazzale stadio «Quercia»). Preso in prestito dal gergo militare il nome del settimo ostacolo dà una chiara idea della terribile prova atletica che dovranno affrontare. Un letto di pneumatici, container e reti da carico sono gli ingredienti. Al posto dello scivolo dell’anno scorso allo stadio ci sarà quello che gli stessi organizzatori definiscono «uno degli ostacoli più avvincenti ed adrenalinici di sempre».
  8. Dolomiti Energia Shaker (Corso Bettini). Salendo le scalette del «Quercia» si prosegue per via Magazol fino a corso Bettini. Qui, i fantasiosi atleti si lanceranno a perdifiato lungo un difficile tracciato, ripetuto due volte. Alcuni covoni di fieno faranno da scalino per salire sul bordo di una vasca d’acqua privata della scaletta per uscire. I runners dovranno giocare di squadra per riemergere.
  9. The Titan (tra Corso Bettini e piazza Rosmini). Il nome dice già tutto. Un ostacolo gigante lungo 40 metri, un sali-scendi composto da balle di fieno, container, gomme e reti.
  10. Sky mission (via Acquedotto). Dopo la salita naturale da piazza Rosmini lungo via Rigatti e via Balteri, una discesa spaziale. I concorrenti, senza più freni nelle gambe, voleranno fino in centro storico. Scendendo la scala della Torre verranno incoraggiati dagli spettatori fino all’ostacolo seguente.
  11. Named Regenaration (piazza D. Chiesa). Finalmente un po’ di sollievo con un’immersione in una grande vasca gonfiabile ricolma di schiuma.
  12. Dolomiti Energia Flight (piazza Suffragio). Un muro di fieno, composto da 48 balle da scalare.
  13. Brooks Ice River (torrente Leno). Eccolo, il tuffo che blocca il cuore. Un’impalcatura alta sei metri e larga undici, formata da container e balle di fieno, anticiperà il guado nelle acque ghiacciate del Leno.
  14. H20 Vortex (piscina comunale di via Udine). Ancora acqua. L’ultimo ostacolo sarà molto impegnativo: i runners continueranno a nuoto nella vasca olimpionica di 50 metri.


E tutto questo ripetuto per due giri da completare, se si vuole la medaglia di finisher, in tre ore e mezza.

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