Tentato omicidio a Rovereto. Gravissimo un trentino di 40 anni

Una lite banale, senza motivi validi o rancori personali (anche se qualcuno, tra gli astanti, ha ipotizzato l'esatto contrario), è costata cara ad un uomo di Isera - Massimo Sartori di 39 anni - finito all'ospedale con uno squarcio tra faccia e collo. Il suo aggressore - Paolo Murru di Borgo Sacco - l'ha infatti colpito con un boccale da birra di vetro. Ma all'origine dello scontro, come detto, non ci sarebbero questioni lasciate in sospeso ma solo una discussione di pochi minuti finita male.

Teatro dell'aggressione il City Bar di viale Trento al «Mostro», locale chiacchierato da tempo ma che da sei mesi, da quando è passato alla gestione dei cinesi, sembra aver ridato un po' di pace al quartiere. Questo, almeno, è quanto raccontano alcuni residenti. «Prima era invivibile, schiamazzi e liti a tutte le ore del giorno e della notte e brutta gente in giro». A far scattare la molla della tragedia sfiorata, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata però proprio una discussione tra un cliente un po' alterato, Sartori appunto, e uno dei gestori.

Ma partiamo dall'epilogo. Alle 18.36 è arrivato al centralino del 118 l'allarme: «Hanno accoltellato uno, è gravissimo!». I soccorsi sono stati immediati: vigili urbani e polizia i primi ad arrivare, seguiti a ruota dall'ambulanza di Trentino Emergenza e qualche minuto dopo l'elicottero che ha verricellato il medico rianimatore direttamente nella stradina davanti alla Coop. Attimi velocissimi che, però, rischiavano di diventare eterni visto che la folla assiepata davanti al bar non lasciava varchi per il passaggio.

Sartori, comunque, è stato preso per tempo, i sanitari hanno tamponato gli squarci e poi, in ambulanza, è stato trasportato al Santa Maria del Carmine dove è stato sottoposto a intervento chirurgico. Il bicchiere rotto, infatti, ha colpito il volto dell'uomo in due punti: sulla guancia destra, vicino alla bocca, ha tagliato vene e capillari ma nulla di vitale («aveva la pelle penzoloni, staccata», raccontava un testimone); sulla parte sinistra della faccia, invece, il taglio ha interessato il collo e ha lesionato il muscolo. Sartori, però, è sempre stato cosciente, era seduto al tavolino esterno e continuava a ripetere: «Ho due bambini, non li rivedrò mai, stavolta muoio».
Dell'aggressore, invece, non c'era traccia, dileguato. Salvo poi presentarsi in serata in commissariato.

Ma come sono venuti a contatto i due «sfidanti»? Sul punto, come detto, ci sono versioni contrastanti. Di sicuro non subito visto che mezz'ora prima della lite Massimo Sartori, che era al City da diverso tempo, aveva fermato una pattuglia della polizia perché voleva denunciare il titolare del bar, reo, secondo lui, di non emettere scontrini fiscali. Gli agenti l'hanno fatto ragionare e l'hanno invitato ad andarsene a casa. Qualche minuto, invece, è tornato sui propri passi e ha cominciato a discutere dentro il locale. Ce l'aveva, appunto, con il barista. Ed è qui che entra in scena Murru. L'uomo, credendo che l'altro volesse sfasciare il locale, avrebbe provato ad allontanarlo e uscendo dal locale sarebbe scoppiato il parapiglia finito con il colpo di bicchiere in faccia sferrato all'indirizzo di Sartori.

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