Ambiente / Il caso

L'altalena del Garda, ora è troppo pieno: dodici mesi fa era ai minimi storici stagionali

Incredibile saliscendi: mai così alto in inverno dal 1997. Salvo clamorose sorprese non dovrebbero ripetersi i seri problemi di carenza idrica di due estati fa, ma ora che di acqua nel Garda ce n'è fin troppa bisogna davvero imparare a gestirla bene

LAGO Il Garda ritrova tutta la sua acqua

di Davide Pivetti

RIVA DEL GARDA. Da un estremo all'altro, da un record al ribasso a un altro al rialzo. Il Garda sembra proprio disegnare nei suoi livelli idrografici l'estremizzazione del clima che ci sta cambiando attorno. E lo fa a suon di metri d'acqua che salgono e scendono nel più grande bacino d'acqua dolce italiano, costringendo noi umani a rincorrerlo evitando o prevenendo, quando possibile, l'emergenza.

Il Garda ha fatto registrare in questi giorni un raro primato da "troppo pieno". Lunedì 26 febbraio il lago era a quota +134 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera, due giorni fa è stato anche a +135 e poi a +136. Una quota mai vista negli ultimi 27 anni in questo periodo invernale, visto che per ritrovarlo ad altezze simili bisogna scorrere all'indietro tutte le statistiche fino al 26 febbraio 1997, addirittura un altro millennio.

Quel giorno raggiunse quota +139, ma per tutti gli anni successivi, fino ad oggi, è sempre rimasto sotto quota +130 a fine febbraio, con "discese" significative a quota +70 nel 2016, a quota +74 nel 2012, a quota +73 nel 2008. Ma il primato della siccità è tutt'altro che lontano, risale infatti ad appena 12 mesi fa: il 26 febbraio 2023 il Garda era a quota +45 centimetri, mai visto così basso in inverno.

Un dato che l'anno scorso aveva fatto preoccupare molti ma proprio da inizio primavera le cose poi cambiarono riportando lentamente il Garda alla normalità a inizio estate. Certo stride e non poco che proprio nello stesso periodo dell'anno, nella stessa data, ad appena 12 mesi di distanza, il lago stabilisca ora il primato opposto, raggiungendo quota +136 (quindi una differena di ben 91 centimetri) con la prospettiva di continuare a salire vista la pioggia di questi giorni e quella annunciata nei prossimi.

Il riempimento dell'invaso è quasi eccezionale per il periodo, raggiungendo il 101,4%. Nelle scorse settimane il livello si è mantenuto stabile (dall'inizio dell'anno tra i +125 e +130 centimetri) grazie anche alla gestione delle derivazioni verso le colline moreniche del basso lago: «Una gestione virtuosa della risorsa idrica del lago nei mesi precedenti - secondo il vicepresidente della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni - riconducibile all'ottimo lavoro portato a termine dall'Agenzia interregionale del fiume Po, con la collaborazione dei Consorzi irrigui del Mincio-Mantova e della Comunità del Garda. La vera sfida per il futuro sarà proprio quella di lavorare sulle sinergie e mantenere il nostro ecosistema in uno stato tale da garantirci una qualità della vita necessaria per il futuro. Servirà una maggiore cultura dell'acqua» conclude il vicepresidente.

Salvo altrettanto clamorose sorprese non dovrebbero quindi ripetersi i seri problemi di carenza idrica di due estati fa, ma ora che di acqua nel Garda ce n'è fin troppa bisogna davvero imparare a gestirla bene.

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