Arco / La storia

Il sindaco Betta e la zucca gigante: simbolo della passione dell'orto e degli insegnamenti degli anziani

Il primo cittadino ha portato con sé il risultato straordinario (20 chili) delle proprie fatiche a un incontro sulla promozione della domiciliarità di persone avanti con l'età: «Ho coltivato seguendo i consigli di mio nonno»

ARCO. Il sindaco Alessandro Betta ha da poco riscoperto la sua passione per l'orto. Passione che l'ha portato a coltivare e a raccogliere, nei ritagli di tempo, una zucca-gigante da una ventina di chilogrammi, decisamente più grande del normale.

«L'ho cresciuta seguendo i consigli di mio nonno», racconta il sindaco. Il primo cittadino ha portato con sé l'enorme zucca a un incontro svoltosi lunedì scorso, nell'ambito del progetto, approvato e co-finanziato dall'Agenizia del Lavoro provinciale e gestito in collaborazione con la cooperativa sociale Lilith, che mira alla promozione della «domiciliarità» delle persone anziane, offrendo un supporto a loro e alle loro famiglie.

Il servizio, gratuito, è attivato tramite l'impiego di lavoratrici assunte nell'intervento 3.3.D. Quest'anno sono 35 le persone anziane che usufruiscono del servizio. Le lavoratrici impiegate sono cinque: una capo squadra (per 25 ore settimanali) e quattro lavoratrici (per 18 ore settimanali).«È stato un momento di di condivisione e di festa, per stare un po' in compagnia dopo gli anni difficili della pandemia, durante i quali questo progetto ha incontrato non poche difficoltà» racconta il sindaco di Arco.

«Ho voluto portare con me la zucca come simbolo della concretezza, della passione dell'orto e degli insegnamenti degli anziani che sono sempre importanti da conservare e custodire» afferma il primo cittadino. «Sicuramente è una zucca più grande del normale, un po' anomala, pesa la bellezza di 20 kg: speriamo sia anche buona» scherza il sindaco che promette che «dividerà la zucca» cresciuta nel suo orto. «Mi sembrava importante portare simbolicamente questa zucca, che rappresenta per me un po' i valori della tradizione. Gli anziani sono le persone che hanno costruito il nostro presente e non dobbiamo dimenticarcelo». R. V.

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