Ucraina / Il caso

Riva del Garda, il residence dei russi apre le porte ai profughi ucraini

Fraglia Vela di Riva sta supportando la famiglia di Alina Shapovalova, compagna di squadra di Roman (figlio di Alla), il cui nucleo familiare comprende sei persone

di Elena Piva

RIVA DEL GARDA. La Residenza Alto Garda di Riva, la cui proprietà è russa, ha offerto gratuitamente alloggio alla famiglia ucraina di Alla e Roman Vyevyenko. Fraglia Vela di Riva sta supportando la famiglia di Alina Shapovalova, compagna di squadra di Roman (figlio di Alla), il cui nucleo familiare comprende sei persone.

Alina, con la sua famiglia, ha alloggiato solo una settimana presso il residence; ora risiede in un appartamento separato da tale struttura e pagato interamente da Fraglia Vela. La situazione di Alla e Roman è invece diversa, sebbene Roman si alleni con la compagna di squadra presso il circolo velico rivano, che offre loro la possibilità di accedere alle attività sportive: alloggiano, assieme ad altre due persone, all'interno della Residenza Alto Garda grazie alla disponibilità del proprietario russo Pavel Medvedev.

Sono tutti velisti: il padre di Roman e Medvedev hanno partecipato assieme a una regata e il figlio più giovane di quest'ultimo gareggia nel team Optimist di Fraglia Vela.

Un amico in comune ha avvisato Medvedev della fuga di Alla e Roman; da subito ha deciso di ospitarli e farà lo stesso per altre famiglie. Un gesto che, ancora una volta, mostra il legame di supporto reciproco tra la comunità ucraina e quella russa, lontano dalle tensioni di potere tra i due Paesi.

Un legame forte, più di quanto si immagina: la maggior parte delle famiglie russe ha parenti in Ucraina, ora costretti a celarsi negli scantinati per sopravvivere ai bombardamenti.

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