Caritas di Riva, appello alla solidarietà

La Caritas di Riva del Garda lancia un appello alla solidarietà: «C’è bisogno di sostegno da parte della comunità, non riusciamo a soddisfare tutte le richieste» dice la responsabile Graziella Benini.
Il centro solidarietà Caritas di Riva distribuisce viveri, vestiti e mobili a chi ne ha bisogno e aiuta pagando anche pasti, buoni mensa, medicinali, assistenza sanitaria, rette degli asili e qualche bolletta e affitto. Apre la porta a tutte e tutti, ci si informa solo delle condizione economiche «e poi ci si relaziona con i Servizi sociali della Comunità di valle. Ci danno una mano diverse associazioni. Quest’anno - spiega Benini - c’è stato un aumento di richieste del 20-25%. Abbiamo bisogno di più sostegno».
La settimana prossima tutti i gruppi delle catechesi delle parrocchie lavoreranno per una raccolta straordinaria di generi alimentari e di vestiti. «Vogliamo aiutare la Caritas - spiega il viceparroco don Mattia Vanzo - e al contempo educare alla solidarietà». Per tutta la settimana oratorio e parrocchia saranno aperti a chi volesse contribuire e alle messe prefestive e festive ci sarà un appello ai fedeli per essere solidali.
«Quello che si nota - osserva don Dario Silvello, parroco e presidente del centro solidarietà Caritas - è che la situazione continua a essere problematica e che non ci sono segnali di ripresa. È una povertà nascosta che non riguarda solo gli stranieri ma anche le persone locali. La Caritas chiede alla comunità un intervento straordinario e la parrocchia, attraverso i gruppi di catechesi, proporrà una raccolta straordinaria di viveri per una settimana. Per novembre il consiglio pastorale interparrocchiale organizzerà una giornata sul tema della carità che, in ogni caso, è una cosa diversa da assistenzialismo».
La comunità, anche quella del Basso Sarca, è sempre più debole, poveri sempre più poveri; sono aumentate la precarizzazione del lavoro e le chiusure di fabbriche che aprono all’estero; calati i salari, il benessere sociale ridotto all’osso, lo Stato che taglia dappertutto per onorare il debito pubblico... alla fine chi paga il conto sono le persone in difficoltà, anziani, famiglie, bambini, chi perde il lavoro, chi si ammala...
«Nel 2017 abbiamo distribuito - spiega Benini - circa 680 pacchi di viveri a favore di 150 famiglie. Sono 60 le famiglie alle quali abbiamo consegnato mobili o attrezzatura per la casa. Circa 470 le richieste di vestiario soddisfatte, 200 i pagamenti di pasti, buoni mensa o rette asili nido e 350 i pagamenti di medicinali e assistenza sanitaria; 230 bollette e una quarantina di affitti. Si sono rivolte al centro circa 70 persone per cercare lavoro e alcune siamo riuscite a sistemarle». Il centro solidarietà Caritas nel 2017 ha dato 35 mila euro in viveri, 9 mila per buoni mensa, 6 per medicinali, 12 per elettricità e metano, 4,8 per affitti e altro a vario titolo. Il maggior sostenitore di Caritas è il comune di Riva  con circa 37 mila euro, poi ci sono privati e parrocchia.
«Siamo una ventina di volontari - dicono  Gino, Rosanna e Lidia - in 5 ci occupiamo del settore alimentare, altri 5 di mobili e circa 8 di vestiario».
«Non riusciamo a soddisfare tutte le richieste, diamo la precedenza ai buoni mensa per i bimbi. Ai tanti politici candidati - conclude sorridendo Benini - chiediamo una conversione profonda alla sobrietà e alla solidarietà».

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