Forte Garda, aperto al pubblico

Sempre molti i curiosi e gli appassionati di storia che fanno tappa a Forte Garda in occasione di ogni evento che lo interessa.
Domenica mattina si è svolta la cerimonia di riapertura e inaugurazione del forte, dopo la conclusione dell’intervento di ristrutturazione che ha interessato un’ampia porzione degli spazi interni, e che ora rende possibile la visita di ampie aree finora inaccessibili e in gran parte invisibili, tra cui una delle due torrette, dalla quale per la prima volta si può godere di uno straordinario punto di osservazione.
Quella che si è appena conclusa è la terza e ultima fase dei lavori
Per consentire l’accesso agli spazi interni, si è provveduto a un ulteriore consolidamento dei paramenti murari e all’integrazione dell’impianto di illuminazione, oltre che alla realizzazione di alcuni collegamenti con passerelle e gradini. Il sistema fortificato del monte Brione è un’opera che con la stratificazione degli interventi ha assunto una dimensione imponente, unica per la tecnica costruttiva militare. Dismessi da quasi cent’anni, oggi i manufatti s’intrecciano in un ambito naturalistico prezioso riconosciuto a livello europeo; il monte Brione, quindi, è fulcro di un sistema paesaggistico al cui interno la trama costruita a difesa del confine dell’Impero austro-ungarico diventa occasione per lanciare un nuovo sguardo.
Alla cerimonia hanno preso parte gli assessori rivani Alessio Zanoni (lavori pubblici e patrimonio) e Renza Bollettin (cultura), l’ingegnere capo Sergio Pellegrini e il geom. Marco Bertolini; per il Museo Alto Garda, Alessandro Riccadonna e Lodovico Tavernini con la coordinatrice Claudia Gelmi; per il Comune di Arco l’assessore alla cultura Stefano Miori; con loro i referenti dello studio Plan Architettura di Arco, architetti Giorgio Losi e Andrea Rigo (che hanno firmato il progetto), e delle ditte che hanno eseguito i lavori; ancora, per il Gruppo Alpini di Sant’Alessandro (che collabora nell’apertura al pubblico del forte) il capogruppo Diego Tonetta, oltre a numerosi rappresentanti delle associazioni culturali.
«Questa forte attenzione posta oggi ai temi della guerra - ha detto Zanoni - mi ha portato a pensare che sia in qualche modo un tentativo, più o meno inconscio, di esorcizzarla. In questo contesto storico e geopolitico difficile sentiamo meno stabile il concetto di pace».
Renza Bollettin: «Era doveroso recuperare i forti per metterli a disposizione del grande pubblico, così che in un’epoca di tanti conflitti sparsi nel mondo intero, questi edifici ce li ricordino tutti».
L’ingegner Sergio Pellegrini ha rimarcato l’imponenza della sfida che ha rappresentato il recupero di forte Garda: «Quando siamo partiti con il primo lotto non sapevamo fino in fondo cosa avremmo trovato, proseguendo ci siamo resi conto dell’esistenza di tanti spazi riempiti col calcestruzzo e alla fine abbiamo scelto di proseguire, rimuovendo enormi quantità di calcestruzzo e intervenendo sulla struttura portante, in condizioni davvero precarie».
L’architetto Giorgio Losi ha spiegato come il restauro da una parte sia stato rispettoso e prudente, dall’altra sia intervenuto con innovazioni e aggiunte, in un necessario percorso di interpretazione degli spazi e di realizzazione di un tragitto di visita.
Lo storico del Mag Lodovico Tavernini, dopo aver ricordato come una sollecitazione al recupero dei forti del Brione sia venuta anche dalle scuole, nell’ambito dell’attività didattica del Mag, ha tenuto una completa visita guidata, seguita da un ampio pubblico.
Il forte rimarrà aperto alla visita a ingresso libero fino al 14 ottobre, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 17; inoltre, tutti i venerdì fino al 14 settembre il Museo Alto Garda propone un servizio di visite guidate, alle ore 10 in italiano e, novità, alle ore 11 in inglese, al costo di 3 euro (informazioni: 0464 554444, info@gardatrentino.it).

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