Per un Garda più sicuro basta comunicare meglio

di Davide Pivetti

Più informazioni condivise, maggiore conoscenza delle risorse umane e tecniche disponibili (uomini e mezzi), procedure standard più sicure e uguali per tutti, oltre ad un coordinamento e un collegamento più efficace.

Questo prevede lo schema di protocollo operativo approvato dalla giunta provinciale trentina su proposta dell’assessore Tiziano Mellarini per le operazioni di ricerca e soccorso sul lago di Garda.

A breve sarà sottoscritto da tutti gli enti coinvolti a vario titolo nelle attività di soccorso sul lago e in quelle che ne conseguono, come per esempio le indagini.

Il protocollo prevede la condivisione delle informazioni tra tutti i soggetti attivi negli scenari di soccorso per un impiego efficiente ed efficace delle risorse disponibili; l’identificazione delle tipologie degli eventI; la definizione delle competenze di coordinamento e direzione tecnica e le principali regole di intervento; la costituzione di una commissione paritetica che comprenda i tre Comandi provinciali dei Vigili del fuoco e la Guardia costiera, come luogo di confronto sull’attività in corso e sull’attuazione del protocollo stesso.

Sono numerosi i soggetti coinvolti: la Prefettura di Verona e quella di Brescia; il Commissariato del Governo per Trento; la Guardia costiera; i Vigili del fuoco. Con il concorso delle Questure e dei Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Verona, Brescia e Trento.

In tema di collaborazione e coordinamento negli interventi di soccorso da effettuare nelle acque interne del lago di Garda sono state realizzate negli ultimi anni - dal 2005 in poi le più significative - varie iniziative come protocolli e convenzioni.

«Ci stavamo lavorando da due anni e con un mio impegno personale - dice l’assessore Mellarini - è un progetto al quale tengo molto e sono felice di poter dire che il protocollo sarà operativo entro una quindicina di giorni, in tempo utile già per i primi grandi eventi che si svolgono sul lago a inizio primavera. Un servizio importante ancor di più di fronte alle caratteristiche turistiche dell’area gardesana. Finora mancava un vero collegamento, c’erano troppe energie e risorse che operavano disgiuntamente ognuna seguendo i suoi metodi e le proprie direttive. Oggi riusciamo a riorganizzare il tutto e la prossima sarà sicuramente un’estate più sicura sul Garda.
In questo percorso va riconosciuto il particolare impegno delle amministrazioni comunali, del Corpo permanente dei Vigili del fuoco e dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari, nel caso specifico l’Unione distrettuale Alto Garda e Ledro con i Corpi di Arco e Riva soprattutto. Il risultato si è raggiunto grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti: Regioni, Capitanierie, prefetti e sindaci, su tutti quello di Limone, Chicco Risatti, che da sempre ci chiedeva di intervenire in questo ambito».

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