Arcese, abuso edilizio anche a Torbole

di Barbara Goio

«Lunedì è arrivata la sanzione e martedì l’ho pagata». Ma questa volta non si tratta di una multa di poco conto ma di circa 700 mila euro per abuso edilizio. Il versamento è stato fatto da Eleuterio Arcese per conto del figlio Leonardo e a beneficiarne è il comune di Nago Torbole. «Metteremo questo denaro nella programmazione insieme alle altre risorse», ammette il sindaco Gianni Morandi, che però ci tiene a precisare che questo pagamento è frutto di «una questione tecnico amministrativa che vede l’applicazione corretta delle norme provinciali».
Al centro del contendere la villa di Leonardo Arcese alle Busatte, pregiatissima zona collinare vista lago. Nei mesi scorsi erano stati fatti dei sopralluoghi al cantiere per la ristrutturazione e l’ufficio tecnico del Comune aveva rilevato che gli ampliamenti sotterranei non rispettavano i canoni prestabiliti. «Quando vi è notizia di possibile abuso - riprende Morandi - viene seguito un iter piuttosto complesso che porta alla sanzionabilità o meno del fatto. Quindi l’ufficio tecnico si rivolge all’agenzia delle entrate per quantificare l’ammontare dell’ammenda, moltiplicando per un coefficiente il valore di mercato. Certo, il fatto che si tratti di irregolarità sotterranee non cambia l’impatto paesaggistico, ma la lagge è legge. Ed in questo caso, in effetti, fa notizia l’ammontare della cifra, quasi 700 mila euro».
Denaro pagato sull’unghia dal patron di Arcese Trasporti, una delle più grosse imprese di logistica sul territorio. Solo sei mesi fa Eleuterio Arcese si era ritrovato a pagare un altro abuso edilizio, questa volta ad Arco e a proposito di Villa Miravalle e dopo un lungo iter giudiziario: in quel caso si era cercato un accordo con il Comune, ma alla fine il Tar di Trento aveva bocciato le varie proposte.
«Sono due cose diverse - spiega Eleuterio Arcese - perché in questa casa a Torbole ci vivrà mio figlio, mentre quella ad Arco, su cui avevamo investito tanto, ora l’abbiamo messa in vendita: ho 85 anni e non ho voglia di aspettare ancora tanto tempo prima di utilizzarla». «E poi - aggiunge amareggiato - sembra quasi che quando si tratta di Arcese, si venga presi di mira anche se cade una foglia, che più fai e più vieni criticato. Ecco perché entro l’anno me ne vado dal Trentino, con la ditta e la famiglia: la sede sarà a Milano dove stiamo costruendo nuovi capannoni e metteremo su casa sul Lago di Como. Largo ai giovani».

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