Galleria Panda, risolto il contenzioso

Un ostacolo è stato rimosso e adesso che quei «fatidici» trenta metri a ridosso dell’ingresso nord della Galleria Panda non sono più gravati dalla servitù di passo la Provincia può accelerare sul progetto del tratto trentino della «Ciclabile del Garda» che passa proprio di lì. Si è risolto ieri mattina davanti al giudice tavolare del tribunale di Rovereto Michele Cuccaro il contenzioso giudiziario che contrapponeva l’ente pubblico e l’imprenditore rivano Tiziano Segattini, titolare del vicino residente «Vecchio Porto Excelsior», per una servitù di passo a favore dell’Anas appunto che nei decenni non è più stata trascritta sulle tavole a venire e di cui il privato non era a conoscenza. All’udienza di ieri mattina, una settimana dopo l’appuntamento interlocutorio della scorsa settimana, Tiziano Segattini, tramite il suo legale di fiducia (l’avvocato Andrea Tomasi di Rovereto), ha annunciato la propria volontà di rinunciare a quei 30 metri di terreno, una porzione molto piccola capace però di fatto di bloccare l’iter della Provincia che ovviamente non poteva sviluppare progetti su un terreno non interamente suo. La storia era nota tanto quanto complessa: nel 1933 su un terreno privato fu intavolata una servitù di passo a favore dell’Anas ma nei successivi passaggi di proprietà una piccola parte, proprio all’imbocco della galleria, venne acquistata dall’imprenditore rivano Tiziano Segattini, titolare del vicino residente «Vecchio Porto Excelsior». La servitù di passo non venne più trascritta al tavolare e Segattini nulla sapeva dei diritti acquisiti da Anas. E reclamava la sua proprietà. Ora l’imprenditore rivano ha deciso di fare un passo indietro, l’ente pubblico è tornato in possesso di quella minima porzione di terreno e può procedere con la progettazione della Ciclabile del Garda senza dover attivare una procedura di esproprio che avrebbe allungato i tempi e lasciato spazio ad un futuro incerto.

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