La Coop Alto Garda è nella bufera Angelini espulsa: «Punito il dissenso»

Nel bel mezzo della vertenza sindacale la componente del consiglio di amministrazione, oggi «in quota Patt» ma già candidata nel Partito Democratico, è stata mandata a casa. «Ha fatto venir meno l’indispensabile rapporto di fiducia che deve intercorrere in questi casi»

di Paolo Liserre

Parole poche, ma ponderate. Per dire la sua e fare un minimo di chiarezza. Dopo la notizia data da l'Adige dell'espulsione da socia e quindi dell'esclusione dal consiglio d'amministrazione di Coop Alto Garda, Eleonora Angelini mette alcuni puntini sulle «i» e in una nota concordata coi propri legali di fiducia esprime il suo pensiero e la genesi di quest'ennesimo momento di tensione ai vertici di Coop Alto Garda.

C'è stato dissenso e il consiglio d'amministrazione ha reagito decidendo di espellermi sulla base di alcuni pretesti

«Posso confermare che c'è stato del dissenso interno nei termini peraltro già apparsi sulla stampa - afferma Angelini - e che il consiglio d'amministrazione ha reagito decidendo di espellermi sulla base di alcuni pretesti. Ovviamente è una decisione che non ho accettato e adesso vedremo come si pronunceranno gli arbitri».

Ma il carico arriva dopo: «Considero inaccettabile - prosegue la nota dell'ex membro del cda di Coop - l'idea di trattare le divergenze di opinioni in questo modo. A tempo debito darò le comunicazioni del caso. Ai soci, ai quali il consiglio d'amministrazione risponde, e ai lavoratori di Coop Alto Garda nei confronti dei quali ribadisco la mia stima».

Considero inaccettabile l'idea di trattare le divergenze di opinioni in questo modo

Le frizioni all'interno del consiglio d'amministrazione che sono sfociate in questo provvedimento senza precedenti sarebbero nate nello stesso momento in cui è scoppiata la «grana» sindacale per il rinnovo del contratto integrativo. In occasione della riunione del cda che ha votato la disdetta, la consigliera Angelini non era presente ma il 19 ottobre scorso la stessa consigliera chiede in consiglio di mettere ai voti la proposta di proroga del contratto di rilancio del 2015 fino alla fine dell'anno in corso (il 2017) «per dare un gesto concreto di apertura verso i lavoratori».

Il tema non è all'ordine del giorno della riunione e così si decide di non mettere al voto la richiesta. Sulla quale il cda non si esprimerà nemmeno in seguito perché nel frattempo l'attenzione viene focalizzata su alcune «presunte fughe di notizie» che avrebbero avuto come protagonista proprio la consigliera Eleonora Angelini. La spaccatura ormai c'è e nelle settimane a venire la distanza cresce, così come la tensione tra vertici dell'azienda e organizzazioni sindacali sulla trattativa per il rinnovo dell'integrativo. Fino ad arrivare al cda che decide la decadenza da socia Coop di Eleonora Angelini e di conseguenza l'automatica espulsione dal consiglio d'amministrazione.

La partita è solo all'inizio. Al provvedimento assunto dal consiglio d'amministrazione ha fatto seguito il ricorso della diretta interessata, ricorso notificato all'azienda alla fine della settimana scorsa. La palla adesso passa al collegio arbitrale della Camera di Commercio, previo necessario tentativo di conciliazione che però, considerati i presupposti e le tensioni di queste settimane, difficilmente potrà sortire un effetto positivo. E in casa di Coop Alto Garda i problemi invece che risolversi si accumulano.

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Non c’è pace per «Coop Alto Garda», 42 anni di storia, oltre 160 dipendenti, 9 punti vendita, di fatto una delle realtà più importanti del mondo cooperativo trentino.

Nel bel mezzo di una vertenza sindacale che nei giorni scorsi ha registrato un brusco ma anche prevedibile stop con reciproco scambio di accuse tra vertici dell’azienda e rappresentanti dei lavoratori, ecco che arriva la notizia dell’esclusione di un membro del consiglio d’amministrazione reo, questa la contestazione formale dell’azienda, di aver «fatto venir meno l’indispensabile rapporto di fiducia che deve intercorrere in questi casi». Una decisione forte, senza molti precedenti.

Il componente del cda estromesso è la consigliera Eleonora Angelini, eletta all’ultimo rinnovo degli organi direttivi e politicamente vicina al Patt dopo essere stata in passato candidata con il Partito Democratico.

Siccome tecnicamente non è possibile procedere all’esclusione dal consiglio d’amministrazione essendo i membri eletti dai soci, nel caso in questione si arrivati a decretare la decadenza da socio di Coop Alto Garda e a cascata l’esclusione dal consiglio.

Il provvedimento è stato assunto dal cda nelle settimane scorse (con relativa delibera) ma di cui si è avuta notizia solo ora visto e considerato che a fronte del prevedibile ricorso presentato dalla diretta interessata il caso è arrivato all’arbitrato presso la Camera di Commercio e nei prossimi giorni, come vuole la prassi, si procederà a un tentativo di conciliazione tra le parti.

Se andrà in porto bene, altrimenti sarà il collegio arbitrale a valutare le ragioni di una e dell’altra parte e a decidere chi ha ragione.

Interpellata sull’ultima novità l’azienda risponde con una nota in cui si afferma che «la vicenda è stata affidata ai legali di Coop Alto Garda. È dunque prematuro, al momento, - prosegue la nota - entrare nel merito di una questione che non può dirsi conclusa».

Il caso dell’espulsione della consigliera, che in seno al cda e riguardo alla vertenza sull’integrativo aveva proposto la proroga sino a fine 2017 dell’accordo di rilancio, arriva proprio nel giorno della nuova assemblea dei lavoratori convocata dalle organizzazioni sindacali per stasera (ore 20.30) presso la sede di Coop Alto Garda in piazza Mimosa.

I rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil illustreranno ai dipendenti la situazione venutasi a creare dopo la rottura delle trattative verificatisi il 22 febbraio scorso e l’assemblea valuterà possibili azioni di protesta.

Un appuntamento che non si annuncia certo di poco conto considerato il malessere crescente tra i lavoratori. Dieci giorni fa vertici di Coop Alto Garda e organizzazioni sindacali si lasciarono in malo modo a fronte di una distanza quasi incolmabile tra le rispettive proposte di «contratto integrativo».

In una nota l’azienda ha fatto sapere che «Coop Alto Garda ha messo sul tavolo la necessità di ridurre i costi e avere maggiore flessibilità, oltre a introdurre un sistema di premio variabile e che coinvolga il personale nelle performance dei negozi.

La contro-piattaforma proposta dai sindacati - è la posizione ufficiale di Coop - vuole ripristinare tutti i benefit dell’accordo del 2015 e addirittura aumentarli. Ma oggi la priorità è garantire continuità aziendale e tutelare i posti di lavoro». Dal canto loro le organizzazioni sindacali hanno sempre sottolineato come i vertici aziendali «vogliono ridurre i costi, rendere incontrollata la flessibilità organizzativa, non essere disponibili nemmeno a un minimo di fisso».

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