Ex Quisisana, a vuoto gli ultimatum del sindaco

di Roberto Vivaldelli

Il nuovo teatro all’Ex Quisisana di Arco vedrà mai luce? Una domanda che la cittadinanza legittimamente si pone passando ogni giorno vicino a quel cantiere abbandonato in pieno centro cittadino. Dopo anni, quella che si configura ancora oggi è una situazione di stallo e di immobilismo totale. Lo conferma peraltro uno spazientito e amareggiato Alessandro Betta, che ha illustrato la vicenda anche in consiglio comunale lunedì scorso: «Abbiamo avviato il progetto del teatro nel 2010. Negli ultimi mesi - ricorda il sindaco - abbiamo fatto l’impossibile affinché il cantiere ripartisse, dalla ditta appaltatrice abbiamo avuto sinora solo parole e rassicurazioni. Siamo davvero molto preoccupati e vogliamo definire la situazione al più presto».

Il primo cittadino conferma che da parte dell’amministrazione comunale c’è la piena volontà di ripartire: «Le condizioni ci sono tutte - osserva - da parte nostra non c’è alcuna criticità o problematica di sorta, noi abbiamo tutte le carte in regola. La ditta vorrebbe una rimodulazione dei prezzi, ritenuti obsoleti, ma le condizioni rimangono quelle che abbiamo sempre concordato e dalle quali, peraltro, abbiamo sempre avuto un feedback positivo».

Il sindaco Betta e la giunta comunale non intendono più aspettare e vogliono una svolta nella vicenda: «Abbiamo veramente fatto il massimo - commenta il primo cittadino - ma ora non possiamo più permetterci di aspettare e attendere. Il quadro è definito, ma siamo pronti nell’eventualità a tornare al progetto originario delll’auditorium se necessario, purché succeda qualcosa e i lavori prendano il via. Abbiamo già dato diversi ultimatum alla ditta nel corso del tempo ma nel breve periodo, se non accadrà nulla, daremo il via alle procedure legali adeguate al fine di chiudere la partita. Gli annunci che abbiamo dato in passato erano in buona fede ed erano sulla scorta di rassicurazioni che ci erano state date».

In questi mesi si sono svolti numerosi incontri tra il comune di Arco e la società aggiudicataria - « Azzolini Costruzioni Generali s.p.a» - tutti finalizzati a consentire la consegna della documentazione necessaria per la prosecuzione dell’opera (quindi Pos, cronoprogramma, integrazione garanzie, iscrizione white list ai fini antimafia). Certificazioni che nel frattempo la ditta avrebbe acquisito.

La vicenda va avanti da alcuni anni: nel maggio 2012 l’amministrazione municipale arcense aveva formalizzato la richiesta di contributo sul fondo per lo sviluppo locale, istanza che la Provincia autonoma di Trento ha accolto con una delibera del 31 agosto 2012, finanziando al 95 per cento la spesa per la trasformazione dell’auditorium in teatro sovracomunale (pari a 1.425.000 euro).

Successivamente, l’impresa Azzolini Costruzioni Generali s.p.a., vincitrice dell’appalto, si era tuttavia ritrovata nell’impossibilità di sottoscrivere l’atto aggiuntivo, a causa di un procedimento per la dichiarazione di fallimento, pendente dalla fine del  2012 innanzi al Tribunale di Rovereto. L’impresa ha poi presentato un’istanza per l’ammissione al concordato con riserva nella prospettiva della continuità aziendale. Un ginepraio che lascia pertanto ancora la città senza il teatro che meriterebbe.

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