Ambulanti e accattonaggio, Betta controlla il fenomeno

Il sindaco di Arco monitora con la Polizia locale le presenze in città, ma senza allarmismi

Vita dura per i poveri ad Arco. Non possono nemmeno chiedere la carità senza essere additati come indesiderati.

Nei giorni scorsi erano stati Andrea Ravagni e Bruna Todeschi, consiglieri d’opposizione a chiedere che volesse fare il sindaco con i cosiddetti «accattoni molesti» e con gli «ambulanti»; ha risposto ufficialmente il 6 aprile scorso proprio il sindaco Alessandro Betta (Pd).

Pur ammettendo in conclusione di risposta che il fenomeno è legato a «una situazione economica non semplice» e per il quale non ci sono soluzioni «facili e immediate», il sindaco precisa che «l’amministrazione intende monitorare costantemente il fenomeno in oggetto anche alla luce degli episodi correlati di microcriminalità organizzata. Ricordiamo peraltro che se l’accattonaggio è in qualche modo consentito, non lo è quando si realizza in modo molesto e a tal proposito si ricorda l’ordinanza tuttora in vigore.

Per quanto riferiscono il comandante facente funzioni Franco Travaglia, e il dirigente Paolo Franzinelli, non vi sono state sanzioni nel periodo 2015-2016». Betta poi continua: «Per i luoghi sensibili come scuole e ospedali ci rendiamo conto che sia un tema delicato e importante. Siamo anche a conoscenza che persone stazionano giornalmente all’ingresso dell’ospedale e seguono gli utenti, a volte insistentemente, in particolare gli anziani. Tuttavia sembra tutt’altro che opportuno regolamentare il fenomeno; infatti sarebbe quasi una sorta di invito al praticarlo o quasi regolarizzarlo, cosa che invece è opportuno che non avvenga e quindi non è oggetto di attuale valutazione».

Per gli «ambulanti abusivi, qualora segnalati, vengono sanzionati dalle forze dell’ordine». Verrà potenziata la videosorveglianza.

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