Lino Gobbi, una vita da alpino e al servizio di tutta la comunità

Lino Gobbi, classe 1921, appena ventenne è sul fronte russo della II Guerra Mondiale; sopravvissuto alla tragica ritirata, riesce a rientrare in Italia e dopo un breve congedo è sul fronte jugoslavo; dopo l’armistizio è catturato e deportato in Germania, prima in un campo di concentramento e poi in carcere. Liberato nel 1945, riesce a tornare a casa e a riprendere una vita di normalità, distinguendosi per l’impegno in favore della comunità, nel volontariato e nella cooperazione.

A lui l’amministrazione comunale di Arco ha conferito l’Onorificenza al merito della città di Arco, «per aver testimoniato con la sua esperienza valori di solidarietà e di pace». La cerimonia s’è tenuta martedì nel giorno del suo 95° compleanno, a Palazzo dei Panni.

Sala piena per una grande festa che tutta la comunità ha tributato ad uno dei suoi protagonisti, portatore dei valori più semplici e saldi di vicinanza, disponibilità, senso della comunità; una persona la cui vita parla da sola, come un simbolo. Una testimonianza che da anni, assieme al locale Gruppo Alpini, entra nelle scuole e nel percorso educativo di tanti bambini, con il suo trascinante, limpido significato.

Oltre ad un’ampia rappresentanza dell’amministrazione comunale, con il sindaco Alessandro Betta, il vicesindaco Stefano Bresciani, gli assessori Silvia Girelli, Stefano Miori e Tomaso Ricci, c’erano gli Alpini del Gruppo arcense con il capogruppo Carlo Zanoni, forze dell’ordine, istituzioni e tanti amici.

La cerimonia è iniziata con il saluto del sindaco che a Lino Gobbi ha letto per intero la motivazione con cui la giunta comunale ha attribuito l’onorificenza: «L’iniziativa vuole esprimere la gratitudine della città di Arco per l’attività di volontariato svolta con associazioni e cooperative del territorio - ha letto il sindaco - e per la testimonianza costruttiva ed educativa svolta a favore dei giovani e delle scuole, forte di una esperienza tragica e dolorosa come quella della guerra, che lui ha superato con tenacia e mantenendo saldi i valori di solidarietà e di pace».

Commosso e contento, Lino Gobbi ha raccontato alcuni momenti dei tanti, terribili, vissuti durante la guerra. Uno dei tanti risale ad una lunga marcia, durante la quale s’è offerto di portare, oltre al suo, lo zaino di un commilitone esausto: «Lui non ce la faceva - ha raccontato - aveva il sangue che usciva dalle scarpe; io invece stavo bene, ero in forze: perché non avrei dovuto aiutarlo?».

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