È nata Hadizar, la bimba di una coppia nigeriana scappata dalla guerra e riunitasi grazie ai volontari trentini

Ricordate la foto di copertina del recente “Cinformi news – speciale profughi”?

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Elena, operatrice dell'accoglienza, coccolava un bimbo appena arrivato al Campo della Protezione Civile di Marco di Rovereto dopo il “viaggio della speranza” in barcone dalla Libia fino alle coste italiane. A quel tempo (giugno 2015) la famiglia del piccolo Abibulai (questo il nome del bimbo) era divisa. Abidulai era arrivato in Trentino con la mamma, che lo aveva stretto a sé, sola, nel terribile attraversamento del Mediterraneo sulla carretta del mare. Una sfida vinta in tre, perché Mariama, sul barcone, portava già in grembo la futura sorellina di Abibulai.

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I genitori, Mohamed, nigerino e Mariama, nigeriana, entrambi sui trent'anni, lavoravano in Libia. Poi la guerra, la violenza e la paura, con un'unica possibilità di sopravvivenza: fuggire dalle bombe.

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Una partenza avvenuta, purtroppo, in momenti diversi, con la speranza di riuscire, un giorno, a riabbracciarsi.

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Mai Mohamed e Mariama avrebbero pensato di rincontrarsi fra le montagne del Trentino. L'impegno di diversi operatori fra enti pubblici, forze dell'ordine e privato sociale ha consentito alla famiglia di riunirsi e a mamma, papà e ai loro piccoli (la bimba ancora in grembo) di stringersi nuovamente tutti insieme.

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Pochi giorni fa, subito dopo l'arrivo di papà, il più bel regalo di “quasi” Natale. “Quasi” perché è nel giorno di S. Lucia 2015 che la piccola Hadizar è arrivata, venuta alla luce all'Ospedale di Arco. Gli operatori di Cinformi sono entrati nell'intimità di questa famiglia, che alle spalle ha un doloroso vissuto di soprusi e separazione e che ora attende l'esito della domanda di protezione internazionale in uno degli alloggi messi a disposizione dalla Diocesi di Trento per l'accoglienza. 

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(Foto concesse da Cinformi

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