Riva, torna la truffa del "resto", vittima l'edicolate del Rione

Solito raggiro tra fretta, concitazione e furbizia: spariti 50 euro dalla cassa di Alberto Calzà, in Galleria Mimosa al Rione 2 Giugno

di Roberto Vivaldelli

E' un classico di truffatori e furbetti. E' la «truffa del resto» e ieri ne è stato vittima l'arcense Alberto Calzà, proprietario dell'edicola sita in Galleria Mimosa, a Riva del Garda. Calzà è caduto nella rete del prestigiatore e si è visto portare via da sotto il naso 50 euro ieri verso mezzogiorno. La dinamica di questo raggiro non è nuova e conta casi come questo in tutta Italia.

Il malfattore si recato all'edicola per comprare un pacchetto di sigarette da 2,60 euro e pagando con una banconota da 50 euro. Ma mentre il titolare della tabaccheria stava per riconsegnare il resto al cliente, riponendo i 50 euro in cassa, ecco che il truffatore, per generare confusione, ha affermato: «Dai che gli spicci ti servono, tieni, pago con i cinque euro». Contemporaneamente ha tirato fuori una seconda banconota da 50 euro e ha aggiunto: «Già che ci sei mi cambi due da 50 con 100 euro?».

A questo punto, sul bancone, c'erano il resto delle sigarette (47,40 euro), la seconda banconota da 50 euro che, intanto, il truffatore ha tirato fuori, e i cinque euro piccolo taglio. Nonostante Calzà abbia replicato di non avere in cassa la banconota da 100 euro, il malfattore è riuscito comunque a farsi riconsegnare il resto, non dovuto, e ad allontanarsi con le due banconote da 50 euro. E il tutto ovviamente è accaduto in un lasso di tempo brevissimo, nel classico orario di punta dove è più facile generare confusione e caos.

Il malfattore è stato abile ed è riuscito così a portare a termine la truffa. Alberto Calzà, dopo aver realizzato di essere stato raggirato, si è recato immediatamente dai carabinieri di Riva del Garda per sporgere denuncia: «Era un tipo di bell'aspetto, atletico - spiega Calzà - italiano ma con un accento che non era trentino. E' riuscito a sviarmi e a farmi perdere la concentrazione, faceva finta di avere il fiatone e di avere di fretta».

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