Sperone, la Madonnina  che veglia sui «barcaroi»

La benedizione dei «barcaroi», organizzata dagli «Amici della Tirlindana» che hanno recuperato una tradizione di cui si stava perdendo anche la memoria, ha raccolto ieri mattina alle 9.30 una trentina di imbarcazioni allo Sperone: le barche della Tirlindana, quattro cabinati (di cui tre classe "Meteor"), l'ammiraglia della Fraglia (la "Popa III") e poi il motoscafo di Furletti, gli affilati scafi della «Canottieri Riva», anche le due moto d'acqua del Commissariato, alla loro prima uscita stagionale

di Davide Pivetti

RIVA - I remi si alzano tutti insieme, la sirena suona, le prue tengono il vento. La gente del lago saluta così la Madonnina che anche quest'anno avrà il compito di vegliare su chi naviga le acque del Benàco, proteggendolo dai venti impetuosi che il lago attrae, dalle onde infide che essi formano, dai pericoli che naturalmente affronta chi molla l'ormeggio.


C'è una Madonnina fatta di materia, modellata dall'uomo, e una Madonnina fatta di emozioni, modellata dal poeta. C'è il piccolo capitello realizzato da Decimo Crosina più di un secolo fa, quando proprio in quel punto, a poche leghe oltre lo Sperone, si salvò per miracolo da un naufragio. E c'è l'intensa poesia scritta da Giacomo Floriani che ogni anno riecheggia sotto la scogliera e tra i flutti, per celebrare anche così questo momento così sentito da chi pratica il lago.


La benedizione dei «barcaroi», organizzata dagli «Amici della Tirlindana» che hanno recuperato una tradizione di cui si stava perdendo anche la memoria, ha raccolto ieri mattina alle 9.30 una trentina di imbarcazioni allo Sperone: le barche della Tirlindana, quattro cabinati (di cui tre classe "Meteor"), l'ammiraglia della Fraglia (la "Popa III") e poi il motoscafo di Furletti, gli affilati scafi della «Canottieri Riva», anche le due moto d'acqua del Commissariato, alla loro prima uscita stagionale.


Tutti attorno al motoscafo dei vigili del fuoco rivani, che ha ospitato monsignor Giovanni Binda, celebrante, l'assessore Renza Bollettin che ha portato il saluto dell'amministrazione cittadina, Adolfo Pellizzari presidente della Tirlindana nostrana. Con loro, però, anche le due voci che hanno ben interpretato la "Madonnina" di Floriani: quella di Livio Parisi, applaudita presenza la sua, e quella di Graziella Franceschini. Si sono alternati nelle strofe, ricordando anche il quarantacinquesimo anniversario della morta del poete rivano, il 28 aprile scorso.

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