Pergine / Il caso

Casa in affitto, con annuncio e foto. Ma poi viene chiesta la caparra, e la casa "sparisce"

A raccontare via social l'esperienza è una donna che, dopo aver pubblicato su diversi siti un annuncio di ricerca di una appartamento in affitto, è stata agganciata dal truffatore che le ha proposto un'abitazione che corrispondeva ai parametri richiesti

di Marica Viganò

TRENTOL'annuncio dell'appartamento è completo di descrizione e fotografie. C'è ogni dettaglio, dall'indirizzo alle modalità di presa in consegna delle chiavi. Eppure si tratta di una truffa.

Ad accorgersi che qualcosa non andava sono state alcune persone che, ricevendo la proposta, hanno preso tempo evitando di consegnare in anticipo la somma richiesta dal finto proprietario. Grazie alla prudenza, si sono salvate dall'essere truffate.

A raccontare via social l'esperienza è una donna residente del Perginese che, dopo aver pubblicato su diversi siti un annuncio di ricerca di una appartamento in affitto, è stata agganciata dal truffatore che le ha proposto un'abitazione che corrispondeva ai parametri richiesti.

L'immobile, come la donna ha potuto verificare, esiste realmente ed è proprio nelle via indicata: non si tratta dunque di una "casa fantasma", ossia di una proposta solitamente utilizzata per truffare i turisti chiedendo loro una consistente caparra per un appartamento inesistente o già occupato. La donna si è insospettita leggendo una delle condizioni previste in caso l'accordo fosse andato a buon fine: non sarebbe stato possibile visitare l'appartamento prima della prenotazione, in quanto il sedicente proprietario si trovava all'estero per lavoro. La consegna delle chiavi sarebbe avvenuta di persona, ma prima - e qui sta il raggiro - era necessario versare la caparra, con l'impegno a restituire l'importo qualora l'immobile non fosse di gradimento.

Dunque il pagamento, per una somma di circa 1.500-2-000 euro pari all'anticipo di alcune mensilità di affitto, sarebbe dovuto avvenire prima ancora di rendersi conto degli spazi a disposizione, fidandosi solamente della descrizione e delle immagini. Ovviamente a contattare la donna non è stato il vero proprietario, ma un malintenzionato che ha rubato l'annuncio da una nota e seria piattaforma che propone affitti a breve termine.

La stessa community ha pubblicato sul proprio sito i consigli per evitare proposte-truffa, ricordando i vari tipi di raggiro che si possono trovare on line. Tra i più diffusi c'è il "phishing": attraverso e-mail o link del tutto simili alla piattaforma originale, viene chiesto l'inserimento di password, di codici segreti oppure si rubano altri indirizzi email. Da un paio d'anni c'è la "truffa del pagamento in eccesso": viene offerto un importo superiore al prezzo della prenotazione, per poi chiedere alla vittima di versare la differenza in contanti. Nonostante siano stati numerosi anche in Trentino i tentativi di truffa degli affitti, nessuno sarebbe caduto nella "rete" dei malintenzionati: la polizia postale riceve costantemente segnalazioni da parte di cittadini che ricevono e-mail sospette, segno che le persone sono più attente e che prima di stipulare accordi e versare denaro preferiscono confrontarsi con gli "investigatori del web" per capire se fidarsi o meno. L'attenzione deve sempre rimanere alta, perché le truffe sono in continua evoluzione.

Se fino a qualche anno fa un campanello d'allarme arrivava dagli errori grammaticali o di sintassi che si potevano notare nelle e-mail dei truffatori, ora i malviventi si sono fatti più accorti: anziché utilizzare i traduttori on line che si trovano facilmente sul web, si appoggiano evidentemente a complici madrelingua che garantiscono la gestione delle email-truffa in un buon italiano.

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