Alta Valsugana, giro di vite

Maggiori controlli, procedure più attente e una rotazione tra i beneficiari dei contributi integrativi all’affitto garantiti dalla Comunità Alta Valsugana e Bersntol. Queste le decisioni assunte dal comitato esecutivo della Comunità di valle, guidata dal presidente Pierino Caresia, e presentata ieri dagli assessori Sandro Beber e Alberto Frisanco. 
 
Una piccola «rivoluzione» che non cambierà di molto modalità e tempistiche 
per la presentazione delle domande per alloggio pubblico e contributo integrativo al canone d’affitto (due graduatorie distinte per cittadini comunitari ed extracomunitari), ma prevede ora controlli più attenti, mirati e incrociati con altre banche dati quali anagrafe comunali, catasto provinciale e nazionale. 
 
«Gli elementi di inesattezza o di non veridicità rilevati nei controlli a campione (circa il 10%), e basati su dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà e dichiarazioni Icef, hanno evidenziato numerose criticità - ha spiegato l’assessore Sandro Beber -. Ora intendiamo avviare una procedura di controllo a tappeto su tutte le domande di contributo potenzialmente idonee ad essere finanziate». 
 
Se dal 2014 al 2016 sono state 1.300 le domande presentate per il contributo al canone d’affitto dai cittadini comunitari (457 nel 2016, con un aumento di 90 dal 2014), sono in calo le domande degli extracomunitari, 719 nello stesso periodo, ma ridotte dalle 251 del 2014 alle 215 del 2016. In 901 casi si è avuta una risposta positiva per i cittadini comunitari e in 338 casi per gli extracomunitari (contributo del 50% del canone versato e non più di 300 euro mensili). 
 
«I tempi per la risposta alle domande non cambieranno, ma verranno eseguiti una serie di controlli precisi, incrociando i dati in possesso dei vari servizi della Comunità di Valle - ha spiegato Luciano Iseppi -: le dichiarazioni sostitutive non conformi o non veritiere verranno trasmesse all’autorità giudiziaria competente, come prevede la legge». Attenzione, dunque, perché potrebbero scattare anche denunce penali.
 
Altra novità sarà la rotazione tra i beneficiari del contribuito integrativo all’affitto, che non potrà essere richiesto per più di due anni consecutivi (circa 130 soggetti resteranno esclusi nel 2017, salvo gravi e motivate ragioni), garantendo ad altri soggetti la possibilità di avere un contributo di natura temporanea. «Intendiamo migliorare procedure e controlli da parte dei sevizi dell’ente - ha spiegato l’assessore Alberto Frisanco -, ma anche ribadire l’eccezionalità di questi contributi e sostegni sociali, richiesti solitamente sempre dalla stessa utenza. Va evitato il ripetersi e consolidarsi di pratiche poco virtuose, che non incentivano la ricerca di nuove soluzioni residenziali o occupazionali, creando malumore e disagio sociale tra chi rimane escluso, per criteri non sempre oggettivi e trasparenti». 

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