Pergine, immobile da recuperare

Il compendio frutto di un lascito privato destinato a fini sociali

Recuperare un immobile sulla collina di Assizzi, rivalutare un ampio terreno agricolo attiguo e creare dei percorsi di inserimento sociale e lavorativo per persone svantaggiate. Punta a tutto ciò il progetto avviato dalla cooperativa sociale di Pergine Cs4, in sinergia con le cooperative «Le Coste» e «Kaleidoscopio» e con il sostegno del Comune, attraverso l’assessorato alle attività sociali guidato dalla vicesindaco Daniela Casagrande. 
 
Il progetto nasce con il lascito ricevuto dalla coop Cs4 da un residente di Assizzi (scomparso a fine 2015 - articolo a fianco), con l’impegno di ristrutturare l’ampio compendio (tre blocchi edilizi su un area di 1.600 metri quadri) e di riavviare la coltivazione sul vicino terreno di oltre 12 mila metri quadrati (un lascito il cui valore di mercato supera i 500 mila euro). «La Cooperativa Cs4 opera da oltre trent’anni nella formazione al lavoro ed accompagnamento all’inserimento occupazionale di persone con disabilità e svantaggio sociale (una decina i centri ed i laboratori attivi a Pergine, Trento, Valsugana e Grumes) - spiega Anna Orsingher presidente Cs4 (ente capofila del progetto) - abbiamo intrapreso un percorso di rivalutazione e recupero dell’importante compendio coinvolgendo anche le realtà sociali.
 
Le Coste» e Kaleidoscopio che da tempo sono attive nel mondo del sostegno a soggetti deboli ed esclusi dai normali circuiti lavorativi e in percorsi di carattere socio-educativo di minori, giovani, adulti in situazioni di disagio o ridotta autonomia. Tra le tre realtà verrà creata una “cabina di regia”, responsabile della direzione del progetto, del coordinamento delle diverse fasi e della valutazione finale».
 
Il «progetto Assizzi» prevede l’articolazione in più fasi e la partecipazione al bando per progetti di inserimento lavorativo promosso da «Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto» al fine di ottenere gli adeguati finanziamenti. «L’intento è di creare 20 opportunità lavorative - spiega la presidente Orsingher - sia attraverso la riqualificazione del compendio impiegando già nei lavori edili di restauro persone in difficoltà occupazionale o svantaggiate. Successivamente si sarà l’insediamento di attività agricole e artigianali complementari con il recupero delle coltivazioni esistenti, l’allestimento di tunnel (vivaio) per le diverse colture con l’avvio di un laboratorio di falegnameria e piccola manutenzione. Uno dei tre blocchi edilizi, verrà risanato per essere destinato all’accoglienza. La peculiarità del progetto sta nel coinvolgimento dei destinatari finali sin dalla prima fase dei lavori di restauro dell’immobile e riavvio dell’attività agricola, avviando successivamente dei laboratori per l’inserimento lavorativo stabile e dei tirocini formativi per lo sviluppo di abilità lavorative in soggetti deboli o diversamente abili». 
 
«In Alta Valsugana mancano reali opportunità occupazionali per soggetti in forte svantaggio sociale, causando così l’aumento della povertà e dell’esclusione sociale della parte più fragile della popolazione - conclude Anna Orsingher -. Il progetto vuole “contrastare” questa situazione, creando attività economiche per l’inserimento lavorativo di tali soggetti e incrementando le loro competenze specifiche, aprendo loro nuove possibilità occupazionali».

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