Alzheimer, «tessere di memoria» grazie all'aiuto degli scolari

di Luigi Oss Papot

Chi, più dei bambini, che stanno costruendo la loro memoria, è in grado di gettare un ponte verso chi, invece, la memoria la sta perdendo? È questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto «T-essere memoria», che ha coinvolto la seconda classe della scuola elementare di Zivignago e gli anziani, affetti da Alzheimer, residenti nel «Nucleo Alzheimer - La sorgente» dell’Azienda per i servizi alla persona «Santo Spirito» di Pergine.

Un progetto di reciproca conoscenza, presentato ieri presso la scuola di Zivignago, che ha legato i bambini e gli anziani al Museo delle Palafitte di Fiavè, luogo simbolo deputato alla conservazione della memoria.

Il progetto è stato attuato dai Servizi Educativi dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza Beni Culturali della Provincia: le responsabili dei servizi educativi hanno affiancato i bambini che hanno progettato e costruito strumenti e materiali efficaci per comunicare con persone affette da demenza.

Il progetto ha visto sette incontri presso la scuola elementare di Zivignago, il Museo di Fiavé e la casa di riposo di Pergine, nei quali le archeologhe Luisa Moser e Chiara Conci dei Servizi educativi dell’Ufficio beni archeologici, Mirta Franzoi di Alteritas Trentino Interazione fra i Popoli, e le insegnanti Graziella Paoli e Lorena Zeni hanno coinvolto bambini e anziani in un percorso parallelo di analisi e conoscenza di alcuni reperti, rinvenuti nel sito palafitticolo di Fiavé e ora in museo, che sono testimonianza di antiche attività, saperi e tecniche.

Un percorso che è servito ai bambini anche come avvicinamento alla malattia, anche se i ragazzi hanno capito da soli, senza spiegazione alcuna, che cosa comporti il morbo di Alzheimer, e gli anziani, allietati dalla presenza gioiosa dei bambini, hanno potuto godere di momenti di spensieratezza, tanto che i bambini hanno instaurato dei veri e propri rapporti con i loro «nonni speciali»: hanno donato loro disegni e cantato per loro canzoni che agli ospiti del nucleo Alzheimer hanno fatto tornare alla luce «tessere di memoria» che, gradualmente ma inesorabilmente, vanno scomparendo.

Il frutto di questi incontri ha dato luogo a una mostra, allestita presso la palestra della scuola di Zivignago, ed anche ad un «libro tattile» che i bambini hanno donato agli anziani, sempre con lo scopo di risvegliare, attraverso i sensi, la memoria.
Un’esperienza dal grande valore umano e didattico, che ha avvicinato due generazioni apparentemente inaccostabili, e una testimonianza tangibile di come il museo non è solo custode del passato, ma un’entità viva e un luogo di inclusione e partecipazione sociale.

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