Stet, bilancio in crescita e tariffe dell'acqua in calo

di Daniele Ferrari

Oltre 2,7 milioni di utile netto, il raddoppio della produzione di energia, e 737 mila euro ridistribuiti ai comuni soci. Questi i dati più significativi del bilancio dell’azienda partecipata Servizi territoriali est Trentino (Stet Spa) approvato dopo l’illustrazione della presidente Manuela Seraglio Forti. «È il nostro migliore bilancio di sempre (Stet è al suo undicesimo anno d’operatività) - spiega la presidente - un risultato che premia le scelte dei comuni soci, e reso possibile grazie alla distribuzione degli utili delle società partecipate e alla riduzione delle spese operative (meno 214 mila euro). È stato inoltre ridotto il ricorso a consulenze esterne valorizzando il personale interno, con Roberto Bortolotti diventato direttore generale condiviso con Amnu Spa, unificando inoltre i nostri sistemi informatici e prevedendo uno sportello unico per il pubblico in Viale Venezia».

Dato il raddoppio nella produzione di energia (pur condizionato dal calo dei prezzi di mercato e delle richieste d’allacciamento), la produzione operativa di Stet Spa sfiora ora i 9 milioni di euro (era stata di 8,75 milioni nel 2013). Il margine operativo lordo sale così a 3,33 milioni di euro (più 24% sul 2013 quando era di 2,20 milioni di euro in crescita del 19%), e l’utile netto si assesta a 2,7 milioni di euro (in crescita del 22% sul 2013 quando era di 2,2 milioni di euro). «Ciò ha permesso di ridistribuire ai comuni soci ben 737 mila euro (Pergine detiene il 74,31% delle quote, seguito da Levico con il 18,97% e altri 6 comuni), pari a 137 mila euro in più rispetto allo 2013, che porteranno un ulteriore beneficio per i cittadini nella riduzione delle tariffe del ciclo dell’acqua (le tariffe di luce e gas sono stabilite dall’autorità nazionale, ndr) - conferma la presidente di Stet Spa -. Nel 2015 investiremo sul territorio circa 5 milioni di euro con 2,8 milioni di euro destinati alla rete idropotabile di Pergine, Masi di Castagnè, alla rete fognaria Assizzi, Zava, Pozza, Masetti, Masi alti di Canezza, e alla rete idrica ed elettrica in bassa tensione di via Padova a Pergine, concludendo la rete fognaria a Tenna. Nel 2014 abbiamo già sostituito oltre 600 contattori dell’acqua mal funzionati e ora un altro milione di euro andrà al rifacimento delle pompe di manovra, tubazioni dalle sorgenti e al collegamento con Costasavina. Altri 800 mila euro saranno infine destinati al settore energia elettrica per nuovi impianti e undici cabine di trasformazione».

Sul territorio di Pergine restano aperte altre questioni, come l’ipotizzata centrale di cogenerazione a biomassa prevista ai Fosnoccheri: «Dopo aver rivisto il piano di fattibilità e sostenibilità economica dell’opera (con soluzioni alternative) la priorità è ora individuare una soluzione alla centrale di trigenerazione a gas, presso la Rsa di via Marconi, che dal 2018 non potrà più contare sui “certificati verdi” - conclude Seraglio Forti -: si sta pensando ad una nuova rete di produzione d’energia e distribuzione del teleriscaldamento con tre diverse centrali, con costi limitati e l’uso di fonti alternative».  Nel 2014 la controllata Vale Spa, che gestisce il teleriscaldamento a Pergine, ha raddoppiato l’utile netto e il suo patrimonio è ora di 2,97 milioni di euro (475 mila euro in più del capitale).

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