Sulle grandi aree urbane candidati sindaco divisi

di Alberto Piccioni

La città è piena di «buchi neri»: ex Cederna, ex Artigianelli, ex Villa Rosa, forse ci sarà anche una ex biblioteca se andrà in porto la costruzione di quella nuova. Su tutti questi «ex» che per ora son vuoti e abbandonati, i candidati sindaco della città (Roberto Oss Emer, primo cittadino uscente, per le liste civiche, Donata Soppelsa, Lega Nord e Stefano Tomaselli, per il centrosinistra autonomista) hanno tante idee, ognuno la sua, poco conciliabili, in buona parte fantasiose.
Ne hanno parlato di fronte al folto pubblico, radunato per la serata organizzata dall'Adige e dall'associazione «Aria Teatro» domenica sera a Pergine.

La rassegna delle idee potrebbe far parte di un catalogo di sogni nel cassetto se la situazione finanziaria dell'amministrazione comunale e della Provincia non dovessero cambiare, come probabile, almeno fino al 2017. Un esercizio di «stile».

Ma se i denari arriveranno Stefano Tomaselli vorrebbe demolire completamente gli ex Artigianelli: «Dovremmo poi ricostruire subito per evitare un nuovo buco come quello della ex Cederna». Per farne cosa? Qui il candidato ha dimostrato di non avere le idee chiarissime, così come non è chiaro il programma di coalizione: la destinazione «dovrà essere indicata con il metodo della progettazione partecipata che coinvolgerà la popolazione». In ogni caso potrebbe tornare utile come casa sociale per la frazione. Un pochino sovradimensionata, ma si sta parlando comunque di ipotesi. Del resto l'amministrazione Pd-Patt-Upt precedente (Corradi), un progetto lo aveva abbozzato mettendo in campo anche varie realtà per farne un nuovo polo di formazione scolastica delle lingue. Progetto schiantatosi sullo scoglio della crisi economica.

Per l'area ex Cederna la destinazione per il candidato del centro sinistra (dall'anima autonomista) è chiara: un parco, una zona verde, cambiando la destinazione d'uso. Per quanto riguarda invece l'ex ospedale Villa Rosa, Tomaselli lo consegnerebbe ai privati, magari per farci una clinica per la riabilitazione o una appendice della casa di riposo nella prospettiva dell'«invecchiamento attivo» della cittadinanza.
Anche l'attuale sindaco Roberto Oss Emer ha fatto esercizio di fantasia ed ha ipotizzato si spostare le scuole Andreatta e anche le Rodari nella buca ex Cederna (ma così non verrebbero fuori due nuovi «buchi»?): un suo progetto ventilato già nel 2013, ma poi scontratosi con la mancanza di fondi per rimettere a posto due delle scuole più malmesse di tutta la provincia.

La più creativa è stata certamente Donata Soppelsa : manterrebbe la struttura degli ex Artigianelli così com'è e ci metterebbe dentro una scuola di recitazione. Il teatro già c'è. Per la ex Cederna ha ripreso invece una vecchia proposta della Lega Nord (provocazione) del 2013: farne un laghetto, magari con la possibilità della pesca!
La struttura di Villa Rosa invece la vedrebbe bene come un centro per la valorizzazione dei cibi e delle produzioni locali, magari anche con una cantina e degustazione.

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