Progetto Pedibus, grazie ai ragazzi di «Sanpa»

Cinque anni fa, marzo 2010, a Pergine è stato attivato nell’Istituto comprensivo Pergine 1 il progetto di accompagnamento degli alunni non trasportati sulle tratte casa - scuola e scuola - casa denominato Pedibus. Un progetto vincente, grazie soprattutto alla disponibilità dei ragazzi di San Patrignano, che si apprestano però a lasciare San Vito e il TrentinoVideo Erredi

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di Erredi
 

Cinque anni fa, marzo 2010, grazie all’intuizione e alla lungimiranza degli amministratori comunali, scolastici, dei responsabili della Comunità di San Patrignano di San Vito e dei rappresentanti dei genitori, delle forze di polizia locale e dei docenti, è stato attivato nell’Istituto comprensivo Pergine 1, il progetto di accompagnamento degli alunni non trasportati sulle tratte casa - scuola e scuola - casa denominato Pedibus.


Questo progetto si è mostrato subito vincente, grazie all’impagabile sostegno di voi ragazzi di SanPa che avete coperto quotidianamente la maggior parte delle tratte, riuscendo ad abbattere quei preconcetti che vi accompagnavano e a tessere quella sottile e delicata rete di relazioni con tutte le componenti interessate.


Per primi, sono stati gli alunni ad aprirci gli occhi, la mente e ad apprezzare l’aiuto che veniva loro offerto da voi e con voi hanno costruito rapporti di amicizia, hanno allargato le relazioni sociali con compagni di viaggio di età diverse, hanno compreso il senso dell’aiuto reciproco, della solidarietà e dell’accoglienza anche durante le visite di fine anno presso la vostra sede, dove hanno avuto modo di avvicinarsi e approfondire le tematiche legate alle varie realtà che ci circondano.
A seguire, le famiglie che hanno apprezzato la sicurezza garantita sulla strada, l’aiuto per averle sollevate, con questo servizio, nelle ore caotiche del mattino che precedono gli impegni dell’attività lavorativa e nella difficoltà di trovare e affidare ad altri, anche per brevi momenti, i propri figli.


Le stesse famiglie hanno dimostrato di avere molta stima nei vostri confronti, che giorno dopo giorno siete riusciti a conquistarvi tanto che sono arrivate a preoccuparsi per l’assenza di uno qualsiasi di voi diventato parte integrante della «famiglia».
Un obiettivo raggiunto per l’amministrazione territoriale che, con la vostra collaborazione, è riuscita a rispondere alle esigenze dei fruitori della scuola e a ridurre la movimentazione di veicoli e l’inquinamento su arterie così trafficate e sensibili in quel progetto che prende il nome di mobilità sostenibile.

 

Infine e non per ultimi, i docenti che hanno usufruito in questi cinque anni di un aiuto nella delicata fase dell’accoglienza e del riaffido degli alunni alle famiglie, nel consolidamento dell’attività didattica, relazionale e sociale e molto altro ancora.

Sono solo alcune riflessioni sulla complessa e variegata attività di sostegno gratuito alla scuola e a tutta la comunità di Pergine che con i vostri progetti avete offerto con impegno e tanta voglia di riscattarvi.
Tanti di voi ne abbiamo conosciuti, e tanta è stata l’amarezza nel salutarli al termine del vostro percorso che vi ha portati, con successo, a riprendersi in mano la vostra vita.


In questi giorni, leggiamo quanto sia stato importante il progetto Pedibus per il vostro inserimento nella società, ma forse, sarebbe meglio, leggere: «Quanto avete saputo offrire, con affetto, impegno e professionalità alla nostra comunità». Siamo molto amareggiati per il trasferimento che è stato deciso, consapevoli che su queste dinamiche non possiamo intervenire, ma riteniamo nostro dovere ringraziarvi per l’aiuto, per esserci stati vicini. Siete sempre stati considerati parte integrante anche nell’organigramma del nostro Istituto.


Rilevo quotidianamente la preoccupazione dei genitori e dei docenti per quello che la vostra assenza comporterà nella prosecuzione del progetto di accompagnamento nel prossimo anno scolastico. Anche per me sono stati cinque anni indimenticabili sia sotto l’aspetto relazionale che di crescita professionale e di questo ve ne sono molto grato.
Parole se ne dicono e se ne possono individuare tante, ma molte volte in questa occasione il grazie di averci aiutato a crescere esce dal cuore. Vi auguro di conseguire tutti gli obiettivi che intendete porvi e di ricordare questa coinvolgente esperienza.

 

SAURO GIONGO

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