Salute / Allarme

Cles, all'ospedale mancano cinque pediatri e il primario sta per andare in pensione: l’Azienda cerca «gettonisti» a pagamento

Sconfortante l’esito dell’ultimo concorso: dei quattro specialisti idonei nessuno vuole andare nelle valli, e così pure gli otto dottori specializzandi, anche Cavalese in grave difficoltà

di Flavia Pedrini

CLES. Mancano i pediatri e, allora, si tampona la carenza di personale con medici a gettone e specialisti inviati in soccorso da Trento. Sono cinque i posti vacanti all'ospedale di Cles, dove il solo medico assegnato risulta attualmente in aspettativa.

A fotografare la situazione di sofferenza - certo non nuova e non limitata al nosocomio delle valli del Noce - è la delibera del direttore generale dell'Azienda sanitaria che riguarda l'indizione di una selezione pubblica «per il conferimento di incarichi libero professionali a medici specialisti in pediatria per la copertura dei turni presso i punti nascita di Cavalese e Cles».

Anche nell'ospedale della val di Fiemme, infatti, manca personale, anche se la situazione è meno pesante. Qui ci sono due posti vacanti, per un totale di tre medici strutturati in servizio presso la sede di Cavalese e uno che invece è in aspettativa dallo scorso maggio con sovraccarico di turni in capo ai presenti.

Alla carenza di specialisti, si aggiunge l'ormai cronica difficoltà di trovare medici disponibili a lavorare nelle periferie.

«L'ultimo concorso per Dirigente medico - disciplina pediatria, conclusosi nel corrente mese - si legge - ha portato all'approvazione di una graduatoria di quattro medici specialisti, i quali hanno scelto esclusivamente la sede di Trento, e di una graduatoria composta da otto specializzandi, dei quali uno solo ha inserito, tra le proprie preferenze, le sedi di Cles e Cavalese, peraltro come penultima e ultima scelta».

Per questo motivo, su entrambi gli ospedali, sono in essere otto incarichi libero professionali, conferiti dopo l'indizione di altre due selezioni pubbliche. Incarichi che, nei prossimi mesi, andranno in scadenza: quattro a fine maggio e i restanti a fine settembre.

Un aiuto nella copertura dei turni è poi arrivato dall'ospedale di Trento e - fino a poco fa - anche da quello di Rovereto, che però adesso deve a sua volta fare i conti con difficoltà nel reperimento del personale. A questo si aggiunge comunque il fatto che, l'attuale disponibilità oraria dei liberi professionisti, come viene evidenziato nel provvedimento, non basta a coprire i turni di guardia: per questo viale Verona ha deciso di «procedere alla ricerca di nuovi pediatri disponibili a rendere prestazioni libero professionali a chiamata, quantificando in un massimo di n. 10 turni mensili di 12 ore di servizio attivo, il fabbisogno che dovrà essere coperto presso i due punti nascita dai professionisti che verranno reclutati».

L'incarico avrà la durata di un anno. Il tema della carenza di personale, come detto, non è certo nuovo e i reparti in sofferenza sono più di uno.

Di qualche settimana fa l'allarme - lanciato dalla consigliera provinciale Paola Demagri e dal collega Michele Dallapiccola (Patt) - sul possibile stop agli interventi chirurgici di notte e nel fine settimana, per ora scongiurato con una soluzione "tampone".

Dal 1° settembre, invece, non sarà più in servizio il primario, direttore dell'Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Cles, Roberto Luzietti, che ha consegnato le dimissioni: è stata indetta una selezione per conferire il nuovo incarico.

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