Il Noce rivive dopo il maltempo Salva la stagione del rafting

di Lorena Stablum

La stagione del rafting e degli sport fluviali è salva e ai primi maggio potrà ripartire come previsto. Il fiume Noce, grazie ai lavori di ripristino e di sistemazione eseguiti nell’alveo del torrente che terminano proprio in questi giorni, torna di nuovo navigabile dopo le piene del corso d’acqua e dei suoi affluenti - il Meledrio, il Rio Rotian e il Rabbies - che a fine ottobre, nel bel mezzo dell’emergenza maltempo, ne avevano compromesso le condizioni ambientali rendendo così impossibile la pratica degli sport fluviali come la canoa e il rafting.

Le opere, che sono il frutto di un lavoro di sinergia tra la Comunità della Valle di Sole, la Rete di Riserve Alto Noce, l’Associazione Sportiva Pescatori Solandri, la Federazione Italiana Rafting e la Provincia con il Servizio Bacini montani, hanno interessato diversi tratti del corso d’acqua a partire da Mezzana, dove lo stadio fluviale per le canoe, sede di gare di livello nazionale e internazionale, aveva subito importanti danneggiamenti, fino alla zona compresa tra Monclassico e Terzolas.
Le ruspe e gli escavatori, come spiega il vicepresidente della Comunità di valle Alessandro Fantelli, sono entrati in funzione nei primi giorni di marzo e da circa tre settimane stanno lavorando nel letto del torrente per ripristinarne la funzionalità idraulica e ambientale in funzione anche delle attività sportive come la pesca e, soprattutto, il rafting e la canoa.
 
Attività queste che per la Val di Sole rappresentano infatti un rilevante fattore economico nell’offerta turistica estiva: lungo il tratto di fiume compreso tra Cusiano e Mostizzolo gravita infatti un’economia rappresentata da cinque centri rafting, oltre un centinaio di addetti impiegati nel settore e quasi 50 mila persone trasportate per un fatturato diretto complessivo che si aggira intorno a 1,5 milioni di euro e un indotto stimato pari a cinque volte. Così come sta crescendo anche il movimento legato alla pesca sportiva.

«Con un grosso lavoro di concertazione tra i diversi attori si è riusciti a realizzare in tempi record i lavori per il ripristino della navigabilità del fiume che andassero bene ai pescatori e avessero in molti punti anche una funzionalità idraulica - spiega Fantelli -. Vorrei ringraziare in particolare l’assessora Zanotelli per aver trovato i fondi e aver rilasciato le autorizzazioni necessarie e il Servizio Bacini montani per la professionalità e disponibilità dimostrata. È la prima volta che tutti i diversi fruitori del fiume lavorano in una maniera così fattiva e collaborativa. Senza questo intervento il fiume Noce sarebbe stato impraticabile e la Val di Sole avrebbe perso uno degli sport che più la caratterizzano». Nel frattempo, a Dimaro, nell’area colpita dell’esondazione, è ripresa l’attività di sistemazione e manutenzione degli immobili dopo che l’amministrazione comunale ha provveduto all’aggiornamento del piano d’emergenza.

La zona rossa è stata di ridisegnata e si sono individuate delle «zone gialle», in cui, sebbene permanga il divieto di residenza, si possono eseguire gli interventi. Dal 1° aprile, infine, riprenderanno anche i lavori di messa in sicurezza dell’alveo del Rio Rotian. La Provincia, con i Servizi interessati, sta provvedendo alla stesura di progetti d’intervento nella zona del Rotian che saranno presentati alla popolazione nell’incontro programmato per venerdì 12 aprile al teatro comunale di Dimaro alle 21. In quell’occasione, saranno presenti il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, l’assessora Giulia Zanotelli, il responsabile Umst Grandi opere e ricostruzione Raffaele De Col e il dirigente del Servizio Bacini montani Roberto Coali.

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