Centro acquatico di Ronzone dal 23 giugno si nuota

di Guido Smadelli

Da venerdì 23 giugno, nella piscina comunale, si nuota.

La vasca semiolimpionica da 312 metri quadrati e quella da 150 esterna, per i piccoli, sono pronte.

Acqua a 30 gradi, grazie al collegamento con la rete di teleriscaldamento; e in caso di maltempo, sulla piscina grande, basta chiudere la copertura telescopica, che ne garantisce l’utilizzo anche in mesi autunnali e forse invernali. Tutt’attorno fervono i lavori di rifinitura del cantiere: l’erba per la zona bimbi è già sistemata, il parco giochi pronto, per venerdì sarà inerbito anche il solarium a sud, così come sono pronti bar, reception, sistemi di sicurezza, gestione.

Che rimane in capo al Comune - sotto il profilo economico - ma ad occuparsi della sicurezza (bagnini, soccorso, corsi per bimbi e adulti, acquagym e quant’altro) sarà la Security di Calceranica, che già opera nelle piscine di Bressanone, Merano, Trento, nonché su laghi e riviera Adriatica.

«Noi garantiremo sorveglianza, assistenza ai bagnanti, gestione della reception, animazione», commenta Mauro Zambaldi, legale rappresentante di Security. «Qui avremo 3 o 4 addetti a turno, coordinati da Filippo Meneghelli. E sarà una struttura cardioprotetta, dotata di defibrillatore e personale che sa usarlo».
Di progetto acquatico, a Ronzone, si parla dal 2005: già esisteva una piscina, obsoleta. Con il patto territoriale venivano garantiti finanziamenti, prima si era parlato di Acquacenter, con intervento di Cosbau, poi fallita (albergo a più stelle, centro wellness ed altro), poi tutto si era bloccato, altro progetto, altro iter, ed in un anno e mezzo i lavori sono stati iniziati e conclusi, su quell’area di tre ettari adiacente al centro sportivo, quota 1.200 metri.
«Finalmente siamo giunti a conclusione», sospira il sindaco Stefano Endrizzi, che ci ha speso mezza vita. «Siamo certi che le cose andranno bene. Abbiamo già la richiesta di una società giovanile genovese, per settembre. Per aprire ora abbiamo fatto i salti mortali, siamo convinti ne sia valsa la pena».

Per coordinare il tutto è stato istituito un gruppo di lavoro che ha affiancato l’amministrazione: il commercialista Francesco Salvetta per la parte economica, l’avvocato Damiano Florenzano per gli aspetti legali e le gare di affido, Roberto Decarli responsabile dell’Asis di Trento, l’istruttrice di nuoto Ljudmilla Di Bert, Maurizio Giuliani per il design.

Venerdì, appunto, l’apertura. Ingresso intero 9 euro, per i bimbi 7,20, poi sconti per famiglie e gruppi, 20% di sconto per chi è in possesso di Trentino Guest Card, stagionale a 190 euro. Prevista grande affluenza già da venerdì, con pienone sabato, date anche le temperature stagionali (oltre i 30 gradi, quassù, una rarità). Tutti i giorni possibilità di nuotare, fino al 31 ottobre, quando saranno tirate le somme di questa prima stagione sperimentale di gestione comunale, propedeutica anche al possibile affido a realtà private per il futuro (il bar per quest’anno sarà gestito dalla cooperativa Il Lavoro).

L’area attualmente utilizzata è un ettaro e mezzo.
L’altra metà viene per ora coltivata a grano (biologico), affidata a quel Giovanni Pezzini fondatore di «Dal gran al pan». Ma in futuro diverrà parte integrante del complesso ricreativo-natatorio. «L’ipotesi è creare su una parte delle terrazze in legno, e nella zona verso il bosco delle casette wellness», annuncia il sindaco. «Ma ci vorrà tempo, abbiamo speso molto?».

Già: dei 4 milioni di costi (finanziamento attraverso il patto territoriale) uno ce l’ha messo il comune. Per ora la piscina e quanto serve per bar, solarium, parco giochi. L’inaugurazione ufficiale a luglio, in data da destinarsi.

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