Castel Malgolo fa gola ai Comuni dell'alta Val di Non

di Roberta Boccardi

Starebbero ragionando sull’ipotesi di acquisto di Castel Malgolo i sindaci dell’Alta Valle riuniti l’altro giorno a Cavareno per un confronto sui nuovi scenari in tema di unioni e gestioni associate, ma anche per individuare l’opera d’ambito da finanziare attraverso il «Fondo strategico territoriale».

«Abbiamo trovato un orientamento condiviso su un progetto che è stato supportato da tutti i sindaci», dice cauto Luca Fattor, sindaco di Romeno e presidente dell’Unione Alta Anaunia.
«Questa condivisione è un passo molto importante - continua - vuol dire che c’è una visione unica».
«In un buon clima di collaborazione, con tutti i sindaci abbiamo individuato un prospettiva, una filosofia di intervento che andrà formalizzata a breve», conferma il sindaco di Ronzone, Stefano Endrizzi.

«C’è una convergenza, ma non c’è ancora una definizione: serviranno ulteriori ragionamenti», aggiunge cauto il sindaco di Fondo Daniele Graziadei, impegnato nell’Apt. Proprio Graziadei ha lanciato l’idea che è piaciuta, a quanto pare, agli altri sindaci. «Il punto è che vorremmo usare il Fondo per un rilancio turistico e culturale del nostro ambito - spiega Graziadei -, come spettacolo naturalistico abbiamo il Canyon Rio Sass, il Giardino della Rosa, per citare solo due perle, mentre siamo un po’ carenti sugli aspetti culturali. Proseguendo un ragionamento già avviato in Apt, si è pensato ad un possibile utilizzo di questo maniero, nell’ambito di un progetto di sviluppo turistico della valle di Non che, a partire da Castel Thun, può ben connotarsi come la valle dei castelli». Tornando ad un ragionamento d’ambito, Graziadei cita Castel Malgolo, Castel Malosco e il castello di Castelfondo, ma anche le case patrizie come palazzo Morenberg a Sarnonico.

Il bellissimo Castel Malgolo, che colpisce per la sua duplice natura di fortezza medievale da un lato ed elegante residenza romantica dall’altro, è proprietà privata ed è in vendita per una cifra che si aggira su 2,5 milioni. Il maniero è in perfetto stato e verrebbe venduto con gli arredi e i terreni.
La disponibilità d’ambito sui trasferimenti provinciali è di circa 1 milione, dunque il progetto per andare in porto va sostenuto a livello di Comunità di Valle e naturalmente dalla Provincia.
Intanto ieri la conferenza dei sindaci della valle si è riunita proprio per affrontare la questione della ripartizione delle risorse: sul tavolo ci sono i 5 milioni dei trasferimenti provinciali per tutta la valle e i circa 3,5 milioni degli avanzi di amministrazione.
L’incontro d’ambito ha visto anche la comunicazione del sindaco dell’intenzione di proporre come maggioranza di Castelfondo un nuovo referendum sulla fusione a tre, dopo la mossa di Malosco e Fondo. «Resto convinto che per il bene dell’ambito la fusione dovremmo farla tutti insieme - ribadisce Fattor -, continuo a dirlo e nessuno mi dice dove sto sbagliando, però di fatto non la vogliono».
«Ogni comunità è libera di scegliere il proprio destino - conclude - ma il traguardo per la nostra zona è tutti i nove comuni in uno».

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