Arte irregolare a palazzo Assessorile

di Roberto Rizzi

L’arte irregolare, definita più propriamente «Art Brut» o «Outsider Art», irrompe con tutta la sua forza creativa all’interno di Palazzo Assessorile, in una mostra che è aperta dal 9 luglio e sarà visitabile fino al 9 ottobre. Il titolo dell’esposizione, «Irregolari. Sguardi laterali nell’arte italiana, da Antonio Ligabue all’Atelier dell’Errore», suggerisce già lo spirito di una mostra il cui intento, secondo le parole dell’assessore alla cultura Vito Apuzzo, «non è quello di sostenere delle teorie o di dimostrare alcunché, bensì di sollevare alcuni interrogativi e di riuscire ad affermare nei fatti un approccio storico-artistico vero e proprio, slegato da quelle tendenze assistenzialistiche, stigmatizzanti e marginalizzanti che ne hanno costantemente penalizzato la diffusione presso il grande pubblico e il reale significato nella storia dell’arte».

L’arte irregolare, infatti, non segue logiche di committenza o di mercato, ma è un puro attacco d’arte che proviene dalle mani di chi, ad esempio, non è un artista di professione, oppure di chi vive situazioni di emarginazione o disagio. La mostra è stata presentata nei giorni scorsi.

«Il Centro di salute mentale e la compagnia Stradanova hanno proposto all’amministrazione un evento teatrale per portare l’attenzione sul disabile psichico - ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Cristina Marchesotti -. Dai colloqui avvenuti con la dottoressa Luisa Ossana e Claudio Agostini del Centro di salute mentale, la giunta si è resa conto che esistevano aspetti di questo ambito sconosciuti e che meritavano una ricaduta forte sulla cittadinanza. Ecco com’è nato l’evento "Irregolari". Come giunta, ci siamo resi conto della portata della mostra e abbiamo operato un investimento importante».

La curatrice Daniela Rosi: «Non è facile investire così tanto in una mostra del genere, soprattutto visti i tempi di ristrettezza economica. Irregolare può essere la marginalità, la malattia mentale, ma anche l’artista che non si vuole mischiare con l’arte ufficiale. Se ad inizio Novecento l’Art Brut rimaneva fuori committenza, ad oggi le cose sono cambiate. L’arte irregolare è di moda e il nostro intento è quello di renderla fruibile senza tuttavia renderla banale».
Per Rosi l’irregolarità si sposa al meglio con la lateralità dell’abitato di Cles, non inteso come provincialismo, ma come paese che differisce dalla città e si installa in un contesto più intimo e raccolto: «Questa mostra potrebbe stare a Parigi o a Roma, ma la lateralità di Cles è confacente a quest’arte. A colpire i fruitori sarà il connubio che si è venuto a creare fra le opere irregolari e ila splendida cornice del Palazzo Assessorile». 26 autori irregolari, fra i quali il più famoso, Antonio Ligabue e l’Atelier dell’Errore, Onlus e laboratorio di Arti visive progettato per la Neuropsichiatria infantile. La mostra è visitabile negli orari 10-12 e 15-18.30.

A valorizzare la mostra, eventi collaterali a partire dalla rassegna cinematografica curata da Mauro Valentini, responsabile della biblioteca di Ville d’Anaunia. La rassegna si basa su film e docufilm sugli irregolari, ma anche pellicole realizzate dagli stessi artisti. Appuntamenti alle 21 a palazzo Assessorile nei venerdì 22 luglio, 5 agosto, sabato 6 agosto, venerdì 26 agosto, 9, 16 e 23 settembre. Coinvolta anche la Scuola musicale Eccher, diretta da Chiara Biondani. Domenica 17 luglio, sulla terrazza del Doss di Pez, alle ore 17 si terrà un concerto di corni con il gruppo Dolomiti Horn Quartet

A chiudere, nel corso della presentazione il sindaco Ruggero Mucchi ha sottolineato l’importanza del concetto di autenticità: «Ho percepito una particolare energia durante la realizzazione della mostra. Questa energia proviene dall’autenticità di quest’arte e gli artisti che saranno esposti qui ci comunicano questa autenticità. Per il suo stile, questa mostra conquisterà turisti e locali. Ci abbiamo creduto molto e siamo sicuri che sarà una mostra apprezzata».

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