Pari opportunità in sella col corso per sole donne

di Giorgia Cardini

Al malghetto di Tassullo, le signore si ritrovano il lunedì: non per il proverbiale «tè delle cinque» ma per la «bici delle sei». È dalle sei alle sette e mezza del lunedì pomeriggio, infatti, che il prato e i pendii che circondano la struttura, costruita come stazione intermedia sulla strada che portava all’ alpeggio della malga Tassulla, si trasformano in una palestra di addestramento alla guida della mountain bike, riservata alle donne.
 
Lunedì pomeriggio ce n’erano una dozzina a seguire le istruzioni di Giulio Mendini, presidente e fondatore della Scuola di ciclismo fuoristrada Val di Non e Sole, che dal 2003 collabora con scuole e istituzioni unendo sport e divertimento, cultura e associazionismo, solidarietà e benessere. È proprio seguendo l’idea che la pratica dello sport migliori i rapporti sociali e la salute, e che le pari opportunità si realizzino anche in sella a una bici, che nel 2008 è nata l’idea di organizzare un corso estivo, riservato a sole donne, per imparare a gestire e guidare in sicurezza la mountain bike.
 
Così, ogni settimana, senza limiti di età né di prestanza fisica, ragazze ed ex ragazze si cimentano in esercizi di equilibrismo sui pedali (a rampichino praticamente fermo), di frenata controllata, di gimkana tra i birilli, di discesa fuori sella e su percorsi resi difficili dalla presenza di rocce e tronchi, di superamento di ostacoli di vario genere. 
Un’ora e mezzo di impegno e fatica, di sudore e qualche imprecazione a denti stretti, in un clima che però è sostanzialmente giocoso, anche se lo scherzo non fa calare mai l’attenzione, perché la caduta, comunque, è sempre dietro l’angolo. 
 
Ma per non far diventare la scuola una «riserva indiana», vengono organizzate anche uscite di mezza giornata nei boschi. E al corso, che mediamente vede partecipare ogni estate 20-30 donne sul presupposto che «le donne possono fare quello che fa un uomo in bici», la Scuola di Mendini ha aggiunto dal 2010 un altro evento riservato al mondo femminile: un weekend di specializzazione, che vede arrivare le partecipanti da parecchie regioni italiane (veneto, Emilia Romagna, Abruzzo e Sicilia) per prendere parte alle escursioni sui sentieri delle Valli di Non e di Sole e alle lezioni serali di meccanica (come riparare una gomma bucata, controllare e manutenere i freni, riparare la catena e il cambio...). Quest’anno, il «master» si è svolto il secondo weekend di giugno tra il malghetto di Tassullo, la pineta di Cunevo e la zona della Predaia, con 13 cicliste provenienti per lo più dal Nord Italia.
 
E c’è un’altra particolarità, della scuola di ciclismo femminile, da sottolineare: il fatto che la gestione delle attività del corso è affidata per lo più a istruttrici, che si sono formate a loro volta proprio al malghetto di Tassullo, affinando le proprie capacità tecniche e acquisendo un’autostima che prima mancava.
La ciliegina sulla torta è che a casa, il lunedì sera e nelle giornate di uscite organizzate, la cena deve prepararla qualcun altro: figli, compagni o mariti, contenti però che la «mamma» diventi una sportiva provetta pronta ad accompagnarli, la domenica, su pendii e sentieri.

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