Festival della birra a Fondo Tre giorni con i produttori trentini

Dopo Il successo dello scorso anno, torna il festival della birra artigianale Cerevisia, manifestazione interamente dedicata ai piccoli produttori trentini. L’evento, organizzato per il 22, 23  e 24 maggio dal Comune di Fondo in collaborazione con la Pro loco e con i tredici birrifici disseminati in provincia, si propone di far conoscere la grande varietà e le peculiarità della produzione locale di una delle bevande alcoliche più diffuse ed apprezzate dai trentini. Il festival si rivolge sia agli amanti della birra, sia a chi intende avvicinarsi ad un mondo in forte espansione, offrendo l’occasione di conoscere specialità che vanno dalle classiche «weizen» tedesche, alle «strong ale» maggiormente diffuse nei Paesi nordici, fino alle «stout» d’ispirazione irlandese oppure alle «blanche» belghe.

L’obbiettivo dei promotori, che precisano di non voler dare vita all’ennesima festa folcloristica, è quello di diffondere la cultura del bere in modo responsabile e di informare i consumatori sui prodotti di maggiore qualità del nostro territorio.

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«L’evento - ha spiegato Daniele Graziadei, sindaco di Fondo, durante la presentazione dell’iniziativa - nasce da un’attenzione particolare nei confronti dei piccoli produttori locali, al fine di dare risalto a realtà sorte da poco, spesso dall’intraprendenza di qualche giovane appassionato. Attraverso la manifestazione, che lo scorso anno ha coinvolto più di 4mila persone, cerchiamo di diffondere la cultura della birra in un ambiente familiare, lontano dalla confusione delle feste solitamente dedicate alla bevanda».

Come accade in tutta Italia, anche nel Trentino si sta diffondendo una nuova cultura della birra artigianale, legata ad una tradizione andata perduta nel tempo in favore della produzione vinicola. Negli ultimi cinque anni, in un periodo di forte contrazione economica, sul territorio provinciale sono nati diversi birrifici, che propongono prodotti originali sulla scorta dell’ampissima produzione nordeuropea. Si tratta di realtà di piccole dimensioni, gestite solitamente da persone molto giovani, attente alla preservazione del territorio e alla qualità degli ingredienti e dei lieviti utilizzati.

«Fino agli anni Venti del Novecento - ha specificato Graziadei - in Trentino vi erano una decina di birrifici, che sono stati chiusi con l’affermarsi delle coltivazioni viticole. Ora, grazie a tanti appassionati, la tendenza si sta invertendo, e il boom di piccoli artigiani è decisamente superiore alle aspettative».

La rinascita degli stabilimenti di birrificazione artigianale si inserisce in un processo di progressiva riscoperta da parte delle giovani generazioni di un’agricoltura settoriale e specializzata, ma anche nell’attenzione dei consumatori per i prodotti a chilometri zero. Molti dei mastri birrai trentini possono vantare un processo produttivo ecosostenibile, che inizia con la coltivazione di orzo in proprio e termina con lo smaltimento degli scarti mediante l’allevamento di qualche maiale.

«La fabbricazione della nostra birra artigianale - ci ha spiegato Leonardo Rizzini, fondatore di un piccolo stabilimento denominato “agribirrificio Maso Alto” - avviene attraverso la coltivazione di gran parte del materiale necessario alla nostra produzione. Siamo molto attenti alla selezione delle materie prime, e anche la nostra acqua proviene da una sorgente alpina microbiologicamente certificata. La distribuzione del prodotto, poi, avviene attraverso piccole rivendite specializzate, come enoteche o botteghe del gusto».

Il festival Cerevisia, della durata di tre giorni, avrà luogo al Palanaunia di Fondo. All’interno della struttura vi saranno stand informativi e luoghi di degustazione, mentre è stata predisposta una fitta agenda di iniziative culturali e laboratori didattici. In particolare, sono previste lezioni su come realizzare la birra in casa propria, distinguere le caratteristiche delle bevande in commercio oppure apprendere le tecniche di produzione più all’avanguardia. L’ingresso è gratuito, ma è previsto un contributo di 1,5 euro a degustazione.

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