Le vignette di Tomaso Marcolla nel libro per la strage di Charlie Hebdo

Nel volume che verrà presentato il 5 maggio a Marsiglia, a memoria dell’attacco terroristico alla sede parigina di «Charlie Hebdo», ci saranno anche cinque vignette di Tomaso Marcolla, artista originario di Ton

di Guido Smadelli

«1.000 crayons pour la liberté d’expression» ossia Mille matite per la libertà di espressione. E' il titolo del volume che verrà presentato il 5 maggio a Marsiglia, a memoria dell’attacco terroristico alla sede parigina di «Charlie Hebdo», dove erano stati massacrati la metà dei componenti della redazione della nota rivista satirica francese. E in quel volume ci saranno anche cinque vignette di Tomaso Marcolla, artista originario di Ton.

Charlie Hebdo, le vignette di Tomaso Marcolla per non dimenticare la strage

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«La gioia più grande? Forse un anno fa, quando un mio lavoro è stato selezionato tra i dieci migliori ad un concorso internazionale a Parigi, tra 3.500 poster presentati». Di soddisfazioni però Tomaso Marcolla, artista originario di Ton, attualmente residente a Lavis, ne ha avute tante, in ogni angolo del mondo. Ad esempio a Seul: dopo varie partecipazioni ad un concorso internazionale - tema diverso ogni anno e sempre sue opere nei primi posti - è stato «selezionato» dagli organizzatori come componente della giuria: non più per disegnare, ma per valutare il lavoro degli altri... Ora un nuovo capitolo: invitato dall’«Alliance graphique internazionale» francese a proporre delle opere sul tema della libertà di espressione, Tomaso Marcolla ha inviato dieci sue creazioni, e cinque sono state scelte per essere pubblicate nel volume «1.000 crayons pour la liberté d’expression» .Il libro avrà una duplice presentazione: il 5 maggio alla «Librerie la salle des machines» di Marsiglia, il giorno seguente a «La friche libraire» di Parigi.

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"280681","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"300","style":"float: right;","width":"255"}}]]«Certo per me è una soddisfazione ulteriore, anche se probabilmente a Marsiglia non ci andrò», commenta Tomaso Marcolla, che lavora in provincia come grafico, e che nel tempo libero si dedica alla creatività, partecipando appunto a concorsi in tutto il mondo. «Pensare che quando sono stato premiato, a Parigi, lo scorso anno, teatro della cerimonia era un locale a poca distanza dalla sede di Charlie Hebdo... Partecipare a simili iniziative, soprattutto quando si tratta di libertà di espressione e di diritti umani, per me è un piacere. Uno hobby, se vogliamo, non remunerativo, ma che dà comunque soddisfazioni notevoli».
Cinquantenne, Tomaso Marcolla si è diplomato alla scuola d’arte, lavorando poi per varie agenzie di grafica locali, ed approdare al posto in provincia. «Da sempre sono appassionato d’arte, fin da giovane amavo la pittura, poi anche grazie alla conoscenza del computer sono passato alla grafica, all’elaborazione digitale, ai concorsi internazionali è possibile partecipare inviando il materiale via internet. Non vivo da artista, insomma, ma dell’arte mi nutro al di fuori del lavoro». Sposato, un figlio di 11 anni (Francesco: già denota capacità nel campo della creatività, che attualmente riversa sui bonsai...), Tomaso Marcolla attualmente risiede a Lavis. «L’aspirazione è quella di tornare a Ton, il mio paese d’origine, una speranza che coltivo da tempo, vedremo, in futuro». Certo bisogna comprar casa, o costruirla. Il sogno però rimane, perché dietro la modernità dei suoi lavori, a respiro internazionale sia come qualità, sia come messaggio che egli intende trasmettere, c’è il desiderio di «casa», intesa come luogo in cui risiedono le proprie radici.

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