Compie 106 anni la nonna di Cles

E sono 106. «Vige», la donna più anziana di Cles, raggiunge sabato questa venerabile età

di Guido Smadelli

 
E sono 106. «Vige», la donna più anziana di Cles, raggiunge sabato questa venerabile età, e a dispetto del fardello che porta con sè, gode ancora di buona salute e di ottima memoria, sorretta da una vita di fatiche ed anche di povertà, da giovane, ma estremamente sana; e dalla fede in Sant’Antonio, cui da sempre si rivolge per appianare qualche problemino e chiedere salute e serenità per sé e per i suoi cari.
 

Nata a Castello, frazione di Pellizzano, in Val di Sole, il 24 gennaio del 1909, fino allo scorso anno Edvige Bortolameolli, «Vige» per amici e parenti, non deteneva il primato cittadino: ai 105 anni era arrivata anche Lina Trepin, che vantava un mese di anzianità in più, ma che nel marzo 2014 è giunta a fine corsa. Ora «Vige» è la nonna di Cles, ed il suo primato sarà difficile da battere, peraltro mica detto che si fermi qui. A vederla, si direbbe che possa arrivare ai 120, con quello spirito ancora giovanile che si ritrova. Da ragazza «Vige» lavorava nei campi, e partiva all’alba - a piedi - da Castello, per andare a Vermiglio o Passo Tonale, rientrando a sera. Una vita dura, ma sana: poi le nozze con Elio Martinelli di Cles, il trasferimento nel capoluogo. Cinque figli, di cui Modesto giunge a fine corsa troppo presto; ancora presenti Giacomina, Maria, Margherita, Loretta, ed è con quest’ultima - moglie di Ezio Giuliani del Caffè Europa - che tuttora Edvige vive, pimpante come una giovanotta. Domani il compleanno, domenica, a Maso Milano, la festa con il pranzo in compagnia di figlie, parenti, nipoti, pronipoti ed oltre, dato che ormai «Vige» è trisnonna.
 

«Il segreto della sua longevità? Credo sia nel rispetto degli altri e nella fede», commenta la figlia Loretta. «Ha vissuto parte della vita conoscendo la povertà, e questo l’ha portata ad apprezzare ciò che di buono e semplice la vita può dare. Ringrazieremo Dio per quanto ci ha donato, sappiamo che Lui conosce le qualità di mia madre». Lei, la Vige, felice. Uscire, un buon pranzo, i parenti al suo fianco... Cosa chiedere, di più.

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