Il sindaco di Andalo Perli: «Troppi turisti, non dobbiamo diventare come Campiglio»

Dopo l’assemblea di martedì sera, che ha registrato una massiccia partecipazione degli abitanti dell’altopiano, è iniziata la fase successiva, con i Focus Group, per approfondire gli argomenti proposti dall’Apt Dolomiti Paganella; il primo incontro era riservato ai vari rappresentanti delle categorie economiche, associazioni e istituzioni. Il Focus con impiantisti e istituzioni ha messo in luce varie problematiche legate sempre al territorio e compatibili con l’attività turistica: ad esempio, il sindaco di Andalo Alberto Perli ha ribadito il rischio del cosiddetto «Over Tourism», ossia l’afflusso ingestibile di troppi turisti.

«Secondo me, al di là degli altri temi trattati e senza voler porre in secondo piano il pericolo derivante dai cambiamenti climatici, quello che più mi preoccupa è l’impossibilità di gestire i flussi turistici nei periodi di Natale, Carnevale e Ferragosto, quando le nostre località vengono invase dalle famiglie. Può essere un elemento positivo per la nostra economia, ma negativo per i residenti: penso solo all’inquinamento, alla congestione del traffico, alla confusione e alla maggior richiesta di servizi pubblici, a partire dalla raccolta dei rifiuti».

Necessario, quindi, trovare un giusto equilibrio tra i due milioni di turisti che ogni anno sono ospiti della Paganella e i cinquemila abitanti suddivisi nei cinque comuni. Soprattutto i turisti «mordi e fuggi» e quelli locali, che invadono strade e parcheggi. Ma c’è un altro aspetto chi il sindaco di Andalo evidenzia, a proposito dell’esodo dei giovani verso il fondovalle: «Rischiamo di disperdere le energie delle nuove generazioni perché un turismo di massa provoca inevitabilmente delle difficoltà non solo sul piano della sostenibilità, ma anche di carattere economico. Ad esempio, una giovane coppia che vuole sposarsi, dove va ad abitare? Non può certo permettersi il lusso di affrontare i costi del nostro mercato immobiliare, sia per l’acquisto di un alloggio, sia per l’affitto. E così i giovani sono costretti, pur avendo qui un lavoro, a cercare casa lontano dalla Paganella. Insomma: non vorrei mai che i nostri paesi si trasformassero in villaggi turistici, come Campiglio o come altre località dove, al di fuori degli albergatori e seconde case dei turisti, non vive nessuno. I nostri centri abitati devono mantenere quella caratteristica di «paesi alpini», convivendo in giusta misura con il turismo».

Lei, sindaco Perli, non crede che questo «Future Lab», che coinvolge anche gli enti locali, possa interferire sulle vostre competenze di amministratori? «Nella fase preparatoria di questo interessante lavoro di progettazione sul futuro, al quale va dato merito all’Apt per averlo ideato, avevamo posto fin da subito dei paletti: tutta la ricerca sul territorio deve essere finalizzata all’attività economica e turistica, senza invadere le nostre competenze. E credo, avendo partecipato al Focus Group per gli amministratori, che questi presupposti siano stati rispettai. Pertanto, il risultato non potrà che essere positivo perché il fine ultimo è di creare una sinergia tra Apt, enti sul territorio, scuole e popolazione. È la strada giusta, a patto che non vi sia chi se ne approfitta, rendendosi protagonista nel “Future Lab”, in vista delle elezioni comunali della prossima primavera».

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