A Lavis incontro con l'arcivescovo Lauro L'importanza degli oratori per le comunità

«Passi di comunità» è il titolo del partecipato incontro svoltosi sabato mattina all’oratorio parrocchiale di Lavis fra l’arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi (nella foto con un gruppo di giovani) e la comunità della zona pastorale di Mezzolombardo. Un momento di confronto promosso dalla comunità ecclesiale e aperto a tutti, che ha permesso assieme alla guida e punto di riferimento dei credenti trentini, di focalizzare in particolare l’attenzione sul fondamentale ruolo che - in questo momento storico forse ancor più che in passato - svolgono gli Oratori sul piano della formazione religiosa ma più in generale sociale della nostra gioventù. 
Gli Oratori presenti nella zona Lavis, Valle di Cembra, Piana Rotaliana e Paganella sono 12 e sono ben distribuiti: li troviamo a Cembra, Fai della Paganella, Giovo, Lavis, Mezzocorona, Mezzolombardo, Nave San Rocco, Pressano, San Michele all’Adige, Segonzano, Roverè della Luna e Zambana. Ognuno è dotato di locali nuovi o recentemente ristrutturati e gode di un buon numero di volontari che vi collaborano: in totale i componenti dei vari direttivi sono 122, gli animatori adolescenti o adulti 509 e i tesserati 4954. 
L’Oratorio si colloca nella parrocchia o nell’Unità Pastorale come elemento aggregante e propositivo, che punta a creare occasioni di incontro, condivisione, divertimento e crescita umana e spirituale. 
«Nato come spazio soprattutto per bambini e ragazzi - ha spiegato Marco, 22enne lavisano membro sia del consiglio pastorale che del direttivo dell’Oratorio di Lavis - si è evoluto e aperto anche a giovani e adulti che desiderano fare un’esperienza di comunità cristiana che cresce e si dona agli altri. Per usare un’immagine potremmo dire che la parrocchia è dotata di due polmoni, entrambi indispensabili all’esistenza del corpo stesso: la chiesa, in cui i cristiani pregano e lodano Dio, e l’Oratorio, in cui vivono la loro fede e la concretizzano in opere al servizio del prossimo».
L’Oratorio - è stato detto - non può non essere luogo aperto a tutti indipendentemente dalle convinzioni politiche, religiose e personali di ognuno: nessuno deve sentirsi escluso e rifiutato perché diverso. Per esempio, in alcuni casi ai campeggi estivi e ai Grest (gruppi estivi) partecipano anche ragazzini non battezzati, musulmani o appartenenti ad altre religioni, e per gli adulti vengono organizzati momenti formativi come l’insegnamento dell’italiano. Infine, l’Oratorio può diventare luogo di contatto con realtà territoriali che non sono direttamente legate alla Chiesa, ma che operano nel sociale in favore di minori in difficoltà, bisognosi, anziani soli e famiglie con problemi economici. Tra le buone prassi vissute in alcuni nostri Oratori è da ricordare la collaborazione con i giovani in servizio civile. 
Fra le tante belle attività promosse, menzione particolare è stata riservata all’esperienza di “Brezza Leggera” che abbraccia le parrocchie della Piana Rotaliana, della bassa Val di Non e di Salorno. Una domenica pomeriggio al mese al convento dei Padri Francescani di Mezzolombardo, si tiene un incontro per ragazzi di seconda e terza media e prima superiore caratterizzato da riflessione, gioco e preghiera.

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