Denis Paoli, un successo elettorale andato ben oltre Mezzocorona

Il giovane Denis Paoli (nella foto a destra con Moranduzzo e Bisesti) di Mezzocorona è l’ottavo candidato più votato nella lista della Lega; ha raccolto voti ovunque, non solo nella Rotaliana, proprio per il suo passato come attivista del partito e, per dieci anni, coordinatore del Movimento giovanile della Lega. Quali saranno le proposte del suo territorio che porterà in Provincia? «Anche in campagna elettorale ho sempre sostenuto che la Rotaliana deve creare una sinergia con la Paganella su due punti essenziali: agricoltura e turismo. Sono due peculiari risorse del nostro territorio che rappresentano un solido volano per l’economia e il lavoro». Il timore dei trentini che non vi hanno votato, pure quelli che vivono nella Rotaliana, è di perdere la nostra autonomia. Che garanzie offrirà lei ai suoi elettori? «L’ho detto sin dal primo giorno di campagna elettorale: i veri autonomisti sono i leghisti, perché prima vengono i trentini e poi tutti gli altri. Idem per la Rotaliana: ricordo solo il mio impegno sulla sanità, le battaglie per l’ospedale San Giovanni di Mezzolombardo, senza poi dire della tutela sulla sicurezza con le mozioni che presentai come consigliere comunale a Mezzocorona, o la raccolta delle firme contro i cento profughi che la Provincia intendeva mettere al Lord hotel di Cadino. Credo che la gente che mi ha votato abbia apprezzato queste e le altre battaglie della Lega portate avanti nella Rotaliana e, anche come consigliere provinciale, mi vedrete sempre sotto i gazebo a raccogliere firme e restare sempre in mezzo alla gente».
L’altro consigliere provinciale di zona eletto, come volevano i pronostici, è Rodolfo Borga, soddisfatto per il suo successo personale ma un po’ meno peri voti raccolti dalla sua Civica: «Con tutta franchezza posso dire che mi aspettavo qualcosa in più. Le nostre aspettative erano di ottenere un risultato più alto, tuttavia non possiamo lamentarci poiché, con l’ondata leghista di gran lunga superiore ad ogni previsione, la nostra Civica ha parato il colpo abbastanza bene». Deluso? Anche per la perdita di voti nel suo paese? «No, ripeto che, analizzando il voto, ci siamo difesi egregiamente e a Mezzolombardo, escludendo la Lega, rimaniamo il primo partito come cinque anni fa».
Altra formazione sconfitta è Forza Italia, sebbene abbia perso molto meno rispetto ad altri. «In campagna elettorale, avevo fin da subito avvertito che la gente stimava i candidati, ma non il simbolo del partito - osserva Alessio Kaisermann, assessore a Mezzolombardo che ha candidato con i berlusconiani - e questa sconfitta era prevedibile». Riguardo le preferenze da lei raccolte nel suo paese, si aspettava qualche voto in più? «Non mi ero prefissato una soglia da raggiungere: sapevo che me la sarei giocata in un partito giunto alle sue battute finali e il voto dimostra quell’aria che si respirava in campagna elettorale, ossia mi rendo consapevole che i voti sono andati alle persone e non ai partiti. Peraltro, qui a Mezzolombardo, dovevo vedermela con Rodolfo Borga, che sapevo di non poter assolutamente battere, e con l’atra candidata del paese, l’autonomista Patrizia Pace». 

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