Comune contro l'Autobrennero per i rifiuti

È approdato mercoledì sera in consiglio comunale il contenzioso che oppone il Comune di Lavis e di Vadena-Lainburg (per ora, gli unici a essersi mossi) all’Autostrada del Brennero spa.
Da inizio gennaio la società ha deciso di far da sé nella raccolta dei rifiuti dalle piazzole e dalle aree di servizio, estromettendo proprio i Comuni attraversati dall’asse Brennero-Modena dalla gestione e smaltimento degli stessi e lasciando ad essi solo la parte «non oil» relativa agli autogrill.
La questione, come sottolineato da sindaco, assessori e consiglieri comunali di maggioranza e minoranza l’altra sera durante il dibattito, avviato dalla presentazione di una mozione da parte della consigliera del Movimento 5 Stelle Sarah Pilati, è molto delicata.
Il perché è presto detto:Autobrennero fa da sé e dunque ai Comuni vengono a mancare gli introiti rilevanti ottenuti finora dalla gestione della raccolta. Per Lavis, si tratta di 50mila euro l’anno, che dovranno essere recuperati andando a gravare sulle famiglie e i citadini.
«Se l’interpretazione data dall’A22 alle normative e l’applicazione di una sentenza della Cassazione (che dubitiamo possa valere in qualunque caso) venisse portata su scala nazionale - ha detto il sindaco Andrea Brugnara - le conseguenze sarebbero enormi. Oltre alla beffa di avere il territorio attraversato da una strada che comporta problemi di vario tipo, ci sarebbero anche i danni. Per noi le conseguenze potrebbero anche essere rimediabili, ma altri comuni piccoli come Vadena verrebbero messi in ginocchio». E proprio a Vadena alcuni giorni fa si è svolta una riunione cui sono stati invitati i Comuni trentini e altoatesini che si affacciano sull’A22: «La gestione della tariffa rifiuti - spiega Brugnara - è molto diversificata e dunque si è deciso di procedere ognuno per proprio conto, in questa partita». Il Comune di Lavis è però già al contenzioso, avendo attivato la procedura di riscossione coatta tramite Trentino Riscossioni: Autobrennero ha deciso di resistere e dunque sarà la magistratura a stabilire chi abbia ragione.

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