Roveré della Luna, la Rurale ha raddoppiato l'utile

Ha retto all’impatto dell’anno horribilis per il credito, la più piccola Cassa Rurale tra le cinque che stanno ragionando se fondersi o meno tra Lavis, Cembra e Piana Rotaliana.

La Cassa rurale di Roverè della Luna ha chiuso infatti il bilancio 2015 nuovamente in utile, nonostante la necessaria pulizia apportata ai conti.
«Ostinatamente» in utile, verrebbe da dire, visti i bilanci negativi presentati finora da due sorelle maggiori come Lavis - Valle di Cembra e Mezzocorona. Il presidente Arrigo Dalpiaz e il direttore Tiziano Casagrande dunque presenteranno le cifre domani, alle 18.30, nell’assemblea dei soci convocata alla locale Cantina sociale.

Soci che sono aumentati di 12 unità, arrivando a 611 su 1.600 residenti e confermando dunque la fiducia nella piccola banca immersa in una zona a forte vocazione agricola, che soffre meno di molte altre anche se le difficoltà non mancano. Ne sono testimonianza gli impieghi ancora in calo del 9% e arrivati a 30 milioni circa, segno che l’economia ristagna, mentre il rapporto impieghi/raccolta è al 72% e la stessa raccolta è scesa del 6% fino a 41 milioni. Un dato che però sconta il rimborso anticipato di un’obbligazione del valore di oltre 3 milioni alla Cassa Centrale Banca.

Così, operata una svalutazione per oltre 1,1 milioni sui crediti deteriorati, «che raggiungono il 27% del totale ma con sofferenze coperte al 90% da garanzie reali», spiega il direttore, il patrimonio si è assestato a 8 milioni (in lieve calo rispetto al 2014), ma l’utile netto è praticamente raddoppiato rispetto all’anno precedente raggiungendo i 282mila euro, dopo per altro aver destinato 80mila euro circa alle associazioni locali.

Che le cose vadano benino lo dice anche il CET1 Ratio (indice che misura il rapporto tra il capitale e i crediti e con cui viene valutata la solidità di un istituto di credito), arrivato al 21,65% quando la media delle Casse rurali trentine è intorno al 16%.

«Il 2016 sta ricalcando il 2015 - anticipa il direttore Casagrande -, quindi pensiamo di fare un buon bilancio anche quest’anno, pur proseguendo nella pulizia dei crediti deteriorati». La vocazione agricola della zona tiene al riparo da grandi rischi e anche per questo la Cassa rurale di Roverè sta affrontando con prudenza il percorso verso una ipotetica fusione a cinque con Lavis-Valle di Cembra, Giovo, Mezzorocona e Mezzolombardo:  un cammino che si presenta complesso anche per le profonde differenze, sia in termini di dimensioni che di conti, tra queste cinque casse. Se ne accennerà domani, sicuramente, quando i soci saranno chiamati anche a rinnovare due cariche del Cda in scadenza, Sergio Degasperi e Monica Dissegna, che si ricandidano, e l’intero collegio sindacale. Chiuderà l’assemblea l’assegnazione dei premi di studio a figli di clienti e soci.

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